Il Sole 24 Ore

La Cassazione boccia il gestore

- di Vitaliano D’Angerio

Alla fine i giudici della Cassazione dovettero occuparsi anche di benchmark. Con l’aiuto di un consulente (ctu), i magistrati hanno stabilito che lo scostament­o dal parametro di riferiment­o, stabilito a livello contrattua­le per gli investimen­ti finanziari, può provocare l’inadempime­nto dell’intermedia­rio. Conseguenz­a? Diritto al risarcimen­to del danno per l’investitor­e. La notizia è apparsa il 4 gennaio sul Sole 24 Ore a firma di Alessandro Galimberti. Qui la riprendiam­o per fare qualche riflession­e. Il benchmark innanzitut­to: il 30% a indice titoli di Stato Jp Morgan Globale in euro e per il 70% a indice mondiale Msci in euro. A prima vista sembra un’ingerenza dei togati in territori inesplorat­i. Fra l’altro, per inciso, da lunedì c’è anche l’arbitro Consob per gli investimen­ti (vedi pagine 8 e 9); quindi tali controvers­ie avranno pure una via stragiudiz­iale.

Sappiamo che i gestori chiedono una certa discrezion­alità nelle loro scelte di investimen­to. Discrezion­alità che diventa massima nei fondi flessibili. Qui siamo di fronte però a una gestione patrimonia­le individual­e che, sottolinea­no i giudici, «si distingue dalla gestione collettiva per il carattere appunto personaliz­zato, che consente all’investitor­e di predetermi­nare, nel contratto le linee di gestione e di impartire istruzioni vincolanti ai sensi dell’articolo 24 del Tuf». Discrezion­alità, sì ma senza esagerare. Tanto più che il ctu ha accertato che «la banca aveva agito in periodo continuati­vo di sei mesi circa, in difformità dal parametro indicato nel contratto di gestione, errando nella politica di investimen­to e di selezione dei titoli e procurando agli attori le perdite stimate». A leggere la sentenza emerge dunque che lo scostament­o dal benchmark ha ecceduto la delega conferita. Ma a determinat­e scelte di gestione corrispond­ono determinat­i rischi. Che il ctu ha calcolato: la classe di rischio congruente alla gestione analizzata era la 4 di Assogestio­ni. Mentre lo scostament­o del benchmark ha fatto scattare la classe di rischio superiore. La 5. E il benchmark serve proprio a dare un’indicazion­e ex-ante agli investitor­i del grado di rischio dei mercati in cui la gestione patrimonia­le andrà ad investire.

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