Il Sole 24 Ore

Il super franco è ancora un bene rifugio per chi investe

- Lino Terlizzi

Ill franco resta sopravvalu­tato. Una moneta se è forte va bene ma se è troppo forte crea qualche problema, ad esempio alle esportazio­ni. È il leitmotiv elvetico, ribadito dalla Banca nazionale svizzera anche nelle ultime settimane. La stessa Bns che continua a utilizzare i tassi negativi per frenare il franco e che continua a non escludere nuovi suoi interventi sul mercato (leggi: acquisti di valute estere, soprattutt­o euro) per la stessa ragione.

Per la verità un po’ di aiuto all’azione dell’istituto centrale elvetico viene dal dollaro americano, che negli ultimi mesi ha guadagnato terreno anche in rapporto al superfranc­o. L’estate scorsa il cambio era di 0,95 franchi circa per 1 dollaro, adesso siamo attorno a 1,01 franchi per 1 dollaro. La risalita del biglietto verde rende meno stretta la via della Banca nazionale svizzera, che negli ultimi anni ha dovuto impiegare risorse ingenti per cercare di frenare il franco, in qualche fase riuscendoc­i e in qualche altra no e ampliando comunque molto nel contempo le sue riserve valutarie. Se il dollaro ora aiuta, sul versante dell’euro invece la questione rimane calda. La moneta unica negli ultimi mesi ha infatti perso terreno anche rispetto al franco. Nell’estate scorsa il cambio era attorno a 1,08 franchi per 1 euro, poi la risalita attorno a 1,09 tra settembre e ottobre, infine la nuova discesa e il rapporto attuale attorno a 1,07 franchi per 1 euro.

Dopo l’abbandono da parte della Bns della soglia di cambio euro-franco a 1,20, nel gennaio del 2015, l’euro è sceso sino a 1 e anche un po' sotto, ed è poi riuscito a risalire sino all’1,10 solo in alcuni momenti.

La quota principale di scambi economici della Svizzera riguarda l’Eurozona e su questo versante la questione della forza eccessiva della valuta elvetica rimane aperta. Se gli investitor­i finanziari alla ricerca di una moneta rifugio sono contenti di questa forza del franco, non altrettant­o si può dire dell'industria d’esportazio­ne svizzera. L’economia rossocroci­ata regge nel complesso, ma l’export subisce in questo modo alcuni ostacoli. Sono le due facce della medaglia elvetica. Le previsioni prevalenti tra gli analisti della piazza svizzera per i prossimi mesi indicano un dollaro Usa ancora un po’ in risalita sul franco ed un euro o stabile o in lieve recupero sulla valuta elvetica. Ma queste previsioni sono fatte sulla base del grado attuale di incertezze politiche ed economiche a livello internazio­nale. Se il quadro dovesse cambiare, naturalmen­te anche la dinamica del franco potrebbe mutare. Con minori incertezze il franco potrebbe essere meno forte. Con maggiori incertezze come sempre potrebbe essere ancor più bene rifugio e dunque guadagnare ancor più terreno. La verifica nei prossimi mesi, con una Bns che continua intanto ad azionare il freno.

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