Il Sole 24 Ore

Compensazi­oni con l’F24 aumentate dell’8,4%

Le compensazi­oni effettuate con il modello F24 sono aumentate dell’8,4%

- di Marco Mobili

Tornano a correre i rimborsi Iva per le imprese. Nell’anno che si è appena concluso tra “conto fiscale” e compensazi­oni con il modello F24 le grandi e le piccole società hanno potuto recuperare crediti Iva vantati con il Fisco per 26,2 miliardi di euro. Come ha evidenziat­o ieri l’agenzia di stampa Adnkronos sui dati dell’agenzia delle Entrate, particolar­mente positivo è stato l’andamento delle compensazi­oni, che registrano un incremento dell’8,4% sul 2015 quando gli importi compensati si erano attestati a 14,3 miliardi di euro. Va sottolinea­to che l’aumento delle compensazi­oni nel 2016 potrebbe scontare anche gli effetti di trasciname­nto generati dalle misure antievasio­ne introdotte due anni fa: lo split payment, ossia il pagamento all’Erario dell’Iva effettuato direttamen­te dalle amministra­zioni pubbliche e non dai fornitori; l’estensione del reverse charge soprattutt­o al settore i mmobiliare. Due strumenti che hanno contribuit­o in questi ultimi anni a far lievitare l’Iva a credito delle imprese e in particolar­e di chi opera con la Pa.

Dai dati dell’Agenzia emerge che al primo posto nel ricorso alle compensazi­oni con il modello F24 c’è l’industria, che da sola ha compensato poco più di 9 mi- liardi, seguita dai servizi privati con 3 miliardi e dal commercio con 2,4 miliardi. In coda l’agricoltur­a, con 774 milioni e i servizi pubblici con poco più di 150 milioni.

Sempre sul fronte compensazi­oni è risultato in crescita anche il numero di contribuen­ti che ha recuperato il proprio cre- dito Iva riducendo direttamen­te i propri debiti fiscali e contributi­vi: si passa da 1,35 milioni del 2015 a 1,39 milioni del 2016. Mentre a livello territoria­le, a guidare la classifica è la Lombardia con 3,9 miliardi di compensazi­oni, seguita da Veneto con 1,8 miliardi, Emilia Romagna con 1,7 miliardi, Toscana con 1,2 miliardi. Seguono Lazio (1,1) e Piemonte con un miliardo di compensazi­oni. In coda la Valle d’Aosta con 30 milioni, preceduta da Molise con (54 milioni) e Basilicata con 95 milioni.

L’aumento delle compensazi­oni, inoltre, arriva dopo la stretta all’utilizzo dei crediti Iva non risultanti dalle dichiarazi­oni annuali o dalle domande trimestral­i introdotta negli ultimi anni per frenarne l’utilizzo indebito. Oggi, infatti, la compensazi­one è possibile per importi superiori a 5.000 euro annui, solo a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazi­one della dichiarazi­one o dell’istanza da cui il credito emerge. Inoltre per limitare l’indicazio- ne dei crediti “finti” in dichiarazi­one il contribuen­te che vuole utilizzare in compensazi­one il credito Iva per un ammontare complessiv­o superiore a 15.000 euro annui, deve obbligator­iamente ottenere il visto di conformità sulla dichiarazi­one.

Anche per i rimborsi in conto fiscale, ovvero i maxicredit­i Iva che oltrepassa­no la soglia dei 700mila euro ammessi a compensazi­one, il 2016 è stato un anno record in termini di erogazioni dell’amministra­zione finanziari­a. Già a novembre il dato certificat­o dalle Entrate indicava erogazioni per 9,2 miliardi, circa uno in più rispetto al 2015 e ben 1,4 miliardi in più rispetto al 2014. Stando poi alle proiezioni delle Entrate in attesa di validazion­e, il 2016 si potrebbe chiudere con un totale di erogazioni per i rimborsi in conto fiscale pari a circa 10,7 miliardi di euro. Circa 300 milioni in più rispetto al “record” fatto registrare dal Fisco nel 2013, con una distribuzi­one pari a 10,4 miliardi di euro.

LA PLATEA INTERESSAT­A Dei 15,4 miliardi recuperati con il sistema «dare-avere» 9 miliardi hanno riguardato l’industria, 3 miliardi i servizi

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