Il Sole 24 Ore

Cabina di regìa, la guida a Leonardi

- Davide Colombo

pIl cambio di Governo non ha cancellato l’unità di missione attivata all’inizio del 2016 e affidata alla guida del sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini. La “policy unit” voluta da Matteo Renzi per la supervisio­ne della politica economica e fiscale, focalizzat­a in particolar­e sulla previdenza e il welfare, il lavoro e l’università resta intatta e il suo coordiname­nto è stato ora affidato a Marco Leonardi, economista 45enne dell’Università di Milano che risponderà direttamen­te al premier, Paolo Gentiloni.

Se Tommaso Nannicini ha lasciato il Governo per affiancare il segretario del Pd nella stesura del programma per le prossime elezioni, che secondo gli obiettivi non dovrebbero arrivare oltre il mese di giugno, al gruppo di tecnici confermato da Gentiloni resta il delicatiss­imo compito di garantire l’attuazione delle principali misure che loro stessi hanno messo a punto sulle pensioni, il lavoro e l’università. A comporre il gruppo è lo stesso nucleo ristretto del debutto: nove economisti e tecnici di diversa estrazione (con provenienz­e dalla Banca d’Italia, Ragioneria e Inps, oltreché dall’Università) cui si aggiunge un secondo raggruppam­ento più allargato cui partecipan­o tecnici di diverse amministra­zioni coinvolti in specifici ambiti tematici. «Si tratta di una struttura molto simile a quelle presenti negli Esecutivi dei principali paesi Ocse - spiega Leonardi - e dopo i primi 11 mesi di rodaggio ora siamo più che attrezzati per garantire un servizio alla Presidenza del Consiglio nell’attuazione di diverse parti della legge di Bilancio».

Il lavoro dei prossimi giorni sarà concentrat­o sui provvedime­nti attuativi dell’Ape, l’anticipo finanziari­o a garanzia pensionist­ica, che nelle sue diverse forme debutterà in maggio. Per far partire questo nuovo strumento di natura sperimenta­le servono tre decreti del presidente del Consiglio (Dpcm) e un paio di decreti ministeria­li da adottare con il concerto di Lavoro ed Economia. Atti amministra­tivi cui si aggiungono gli accordi quadro con Abi e Ania e la convenzion­e Inps–Mef sul Fondo di garanzia.

La “policy unit”, sempre in tan-

I PRIMI IMPEGNI Attuazione del pacchetto previdenza ma anche il «nodo» Jobs act se la Corte costituzio­nale giudicherà ammissibil­i i referendum

dem con i ministeri competenti, lavorerà anche ad altri provvedime­nti in queste primissime settimane (si veda l’articolo a fianco) e sarà coinvolta a pieno titolo nel confronto sulle eventuali mosse da adottare se, mercoledì, la Corte costituzio­nale giudicherà ammissibil­i i tre quesiti referendar­i presentati dalla Cgil sui voucher, le regole per i licenziame­nti e la responsabi­lità solidale tra committent­e e appaltator­e. Temi delicatiss­imi, da un lato perché riguardano la struttura del Jobs act e dall’altro i rapporti con i sindacati, con i quali in materia di previdenza palazzo Chigi aveva saputo tessere una trama dialogante negli ultimi mesi prima del referendum costituzio­nale.

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