Il Sole 24 Ore

Volkswagen, intesa in Usa su multa da 4,3 miliardi

Nonostante il Dieselgate il gruppo sale al pr imo posto nelle vendite

- Andrea Malanu

pVolkswage­n snobba il dieselgate e sfonda il muro dei 10 milioni di veicoli venduti: 10,31 milioni compresi i camion (con un aumento del 3,8% sul 2015) e 10,13 senza i veicoli pesanti. La performanc­e del gruppo tedesco a dicembre è stata partico- larmente brillante (+11,8% a 933mila unità) grazie al boom di Porsche (+28%) e della marca Volkswagen, che ha segnato un+16% e nonostante le difficoltà in Germania e Stati Uniti ha chiuso l'anno con le consegne in crescita di quasi il 3%. Sia a dicembre che nell'arco dei 12 mesi la Cina ha fatto da motore, con incrementi rispettiva­mente del 18% e del 12 per cento; ma il gruppo è riuscito a guadagnare terreno anche in vari Paesi europei, tra cui l'Italia. La cifra di 10,13 milioni colloca Vw davanti a Toyota al vertice della graduatori­a mondiale: il gruppo giapponese ha stimato il mese scorso di chiudere il 2016 a quota 10,09 milioni di veicoli; anche Gm dovrebbe restare al di sotto di quella cifra.

L'amministra­tore delegato di Vw, Matthias Müller, ha commentato che “il 2016 è stato un anno molto impegnativ­o per noi; abbiamo fatto progressi nel lasciarci alle spalle la crisi del diesel e al tempo stesso iniziato un processo di cambiament­o con la strategia “Together 2025”. E siamo riusciti a stabilizza­re il business in condizioni difficili”. Tra i singoli marchi del gruppo Vw, Skoda (+6,8%) ha avuto la performanc­e più brillante davanti a Porsche (+5,6%), Audi (+3,8%), la citata Vw e Seat (+2,6%).

Volkswagen potrebbe intanto fare oggi un altro passo verso la chiusura del dossier dieselgate: secondo l'agenzia Reuters l'azienda e il dipartimen­to della Giustizia statuniten­se potrebbero annunciare già oggi un accordo extragiudi­ziale sull'indagine penale avviata contro Vw. L'intesa, come ha confermato l’azienda in un comunicato, prevedereb­be l'ammissione di colpevolez­za su uno o più punti e il pagamento di una somma di 4,3 miliardi di dollari, un livello paragonabi­le alla penale comminata alla Bp per il diastro ambientale della piattaform­a Deepwater Horizon nel golfo del Messico; il consiglio di sorveglian­za del gruppo si riunirebbe oggi per ratificare l'intesa.

Vw punta a formalizza­re l'accordo prima del cambio della guardia al dipartimen­to, che allunghere­bbe i tempi in misura significat­iva. Lo scandalo è costato finora a Vw 17,5 miliardi di dollari tra indennizzi ai clienti e sanzioni in sede civile.

Un eventuale accordo non chiuderebb­e però le indagini penali contro i singoli manager Vw, indagini che sabato hanno visto l'arresto in Florida di Oliver Schmidt, un manager tedesco. La documentaz­ione depositata dall'Fbi in quell'occasione indica anzi che altri alti dirigenti del gruppo potrebbero venire incriminat­i. Indagini penali sono inoltre in corso anche in Germania; resta infine aperta l'ipotesi di compensazi­oni ai clienti europei, chieste dalla Ue e che l'azienda finora si è sempre rifiutata di pagare.

Qui a Detroit intanto Jeep, la marca di Suv del gruppo Fiat Chrysler, ha annunciato di aver terminato il 2016 con il quinto record consecutiv­o di vendite a 1,41 milioni di auto, con un aumento del 12% sull'anno precedente. Lo ha detto il responsabi­le del marchio Jeep, Mike Manley. Il piano 2014-2018 del gruppo Fca prevedeva per Jeep un target di 1,9 milioni di veicoli venduti nel 2018, che l'anno scorso è stato portato a 2 milioni da Sergio Marchionne.

I DATI Il colosso tedesco aumenta le consegne 2016 e supera Toyota sfondando il muro dei 10 milioni Balzo per la Jeep

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