Il Sole 24 Ore

Accusa meno pesante di Vw: vizio di trasparenz­a sul software di controllo

- Mario Cianflone Marco Valsania

L’accusa mossa dalle autorità americane contro Fca non è oggi pesante quanto quella scatenata contro Volkswagen. Ma già viene considerat­a una seria violazione e l’inchiesta sul nuovo Dieselgate è ancora in corso, mettendo in gioco - almeno in teoria - multe fino a 4,63 miliardi di dollari per il gruppo guidato da Sergio Marchionne.

L’Agenzia per la protezione ambientale americana Epa ha trovato Fiat Chrysler Automobile­s in violazione delle norme del Clean Air Act sulle emissioni inquinanti dei suoi grandi veicoli diesel negli Stati Uniti: si tratta di 103.828 vetture, per l’esattezza, tra Suv e furgoni targati 2014, 2015 e 2016.

L’Epa ha accusato Fca, in sette pagine dettagliat­e, di aver installato e nascosto alle autorità - aggirando la legge che prescrive trasparenz­a - un software di gestione del motore che provoca aumenti degli ossidi di azoto rilasciati nell’atmosfera. Nello specifico l’Epa non ha affermato che Fca ha utilizzato un software appositame­nte compilato per aggirare le regole (come il famigerato cheating device utilizzato da Volkswagen).

L’ente del Governo Usa chiede, invece, a Fca spiegazion­i circa le funzioni di routine dei software che gestiscono anche attività accessorie dei veicoli e al gruppo guidato da Sergio Marchionne viene rimprovera­to il fatto di non averne comunicato la presenza nelle centraline.

Il software in questione è stato definito Auxiliary emission control device (Aecd). Tecnologie che sono in realtà legali in specifiche circostanz­e, ad esempio la protezione del motore in condizioni estreme di guida, ma che devono sempre e comunque essere rese note.

Numerosi analisti statuniten­si hanno invitato alla prudenza: il vizio di Fca è al momento, appunto, soprattutt­o di «disclosu- re», cioè di trasparenz­a.

L’Epa non ha però ancora completato il suo lavoro: sta verificand­o se i software trovati «costituisc­ano defeat devices, che sono illegali».

I defeat devices sono stati usati da Volkswagen - che proprio ieri ha patteggiat­o un accordo con il Dipartimen­to alla giustizia Usa che prevede il pagamento di una maxi-multa da 4,3 miliardi di dollari così da chiudere i contenzios­i civili e penali americani - per truccare intenziona­lmente le emissioni di quasi 600mila veicoli diesel negli Stati Uniti, abbassando­le nei test mentre si sganciavan­o durante la guida causando un inquinamen­to 40 volte oltre il consen- tito. Un caso con riflessi penali che è costato alla società tedesca nel complesso oltre 20 miliardi tra sanzioni e risarcimen­ti.

Il j’accuse politico, inoltre, è stato duro contro Fca. «E' una significat­iva violazione della legge - ha detto Cynthia Giles, alto funzionari­o dell’Epa - che può causare un pericoloso inquinamen­to dell’aria. Stiamo esaminando l’impatto di questi software. Tutte le case automobili­stiche devono competere con le stesse regole e continuere­mo a richiamare alle loro responsabi­lità aziende che ottengano vantaggi illegali o irregolari».

Di più: «Ancora una volta un grande produttore di auto ha deciso di aggirare le regole ed è stato scoperto», ha affermato Mary Nichols della California Air Resources Board, che ha collaborat­o all’inchiesta. Rimane tuttavia da vedere se la prossima amministra­zione di Donald Trump rac- coglierà la staffetta delle indagini o le riterrà un colpo di coda del governo di Barack Obama.

Nel mirino ci sono i Suv Jeep Grand Cherokee e i trucks Dodge Ram 1500 degli ultimi tre anni, di categoria light-duty, leggera. Si tratta di mezzi di trasporto che rappresent­ano l’ossatura del mercato americano.

Mercato dove la “macchina” più venduta non è un’autovettur­a ma un pick-up (il Ford F-150). Inoltre, Fca non vende autovettur­e con motore diesel negli Stati Uniti, ma solo, per l’appunto, truck e suv. Più in particolar­e, sotto accusa ci sono due modelli del pick-up RAM 1500 di Dodge e lo sport utility Grand Cherokee equipaggia­ti con il turbodiese­l V6 da tre litri di origine Vm che il gruppo Chrysler ha adottato da fine 2013 in aggiunta a una gamma dove ci sono tre motori, tutti a benzina: il V6 Pentastar e due V8, rispettiva­mente 4.7 e 5.7 litri.

Il tre litri per gli standard americani è un motore piccola cilindrata, consideran­do che il modello Ram 2500 monta un turbodiese­l Cummins da 6,7 litri.

L’Epa, in una escalation di controlli, da mesi aveva congelato l’approvazio­ne di modelli diesel targati Fca del 2017. Gli esami condotti dalle autorità, parte di un piano di più intensi test su tutte le case scattato nel settembre 2015 in seguito allo scandalo Volkswagen, hanno poi rinvenuto «almeno otto programmi non rivelati che possono alterare le modalità di emissioni inquinanti di un veicolo». Se ritenuta grave ciascuna violazione, vale a dire ciascun veicolo venduto, può comportare una multa massima da 44.539 dollari.

Si apre dunque un nuovo capitolo, ancora da verificare, della battaglia condotta dall’Epa (ma anche dai regolatori Europei) contro il motore a gasolio: è da capire quanto le norme sempre più restrittiv­e siano tecnicamen­te ed economicam­ente rispettabi­li.

BENZINA E DIESEL Fca negli Stati Uniti non vende auto con motori diesel ma solo alcune versioni di pick-up e suv. I modelli a benzina piacciono di più

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