Cisl e Uil frenano sul referendum
Il fronte sindacale si spacca nella campagna sui quesiti su voucher e appalti proposti dalla Cgil Furlan: non serve una consultazione, basterebbe una legge di due righe
Il referendum divide il fronte sindacale. All’indomani del sì della Consulta alla consultazione popolare sui due quesiti proposti dalla Cgil per l’abrogazione dei voucher e delle disposizioni che limitano la responsabilità solidale “piena” negli appalti, Cisl e Uil prendono le distanze dall’iniziativa referendaria, preferendo percorrere la strada dell’accordo tra le parti sociali con il governo, da recepire attraverso lo strumento legislativo. Lo svolgimento del referendum potrebbe essere cancellato se l’eventuale iniziativa normativa dovesse essere valutata dalla Corte di Cassazione in linea con il quesito.
Quanto al governo, per voce del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha ribadito l’intenzione di intervenire per evitare abusi nell’utilizzo dei voucher, dopo aver introdotto la tracciabilità dei buoni: «Il governo - ha detto il ministro - non sta cercando di fare maquillage per evitare il voto, la riflessione la siamo facendo da mesi». Poletti ha così risposto alla leader della Cgil, Susanna Camusso, che ieri ha ribadito come «i voucher sono diventati la malattia del Paese perchè hanno sdogana- to la deregolamentazione dei rapporti di lavoro. Il nostro obiettivo è una regolamentazione del lavoro occasionale come rapporto di lavoro. No a maquillage sui voucher». Dalle dichiarazioni di Camusso non sembrano esserci spazi per modifiche, l’obiettivo è la cancellazione secca dei voucher. Mentre sono tre le modifiche su cui sta lavorando il governo - riduzione del tetto sugli importi e dei tempi di rimborso, divieto di integrazioni dello stipendio attraverso il voucher - che potrebbero essere recepiti nel dl Milleproroghe da convertire entro febbraio. Intanto la commissione Lavoro della Camera sta esaminando il testo presentato dal presidente Cesare Damiano (Pd), che punta al ripristino della legge Biagi, con la limitazione dell’utilizzo dei voucher solo a determinate categorie svantaggiate e per alcune tipologie di lavoretti. «Eventuali restrizioni nell’impiego dei voucher devono accompagnarsi con la liberalizzazione dei contratti intermittenti che possono essere stipulati anche a tempo indeterminato», replica il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi (Ap).
Quanto al sindacato, Cisl e Uil vogliono evitare la consultazione. Lo ha ribadito ieri il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan: «Non serve un referendum basterebbe una legge di due righe - ha detto -. Bisogna tornare all’origine dei voucher, quando la legge Biagi li aveva individuati come strumenti del tutto eccezionali per lavori del tutto discontinui. Chiediamo al governo e al Parlamento di affrontare con serietà e subito questi temi». Il tema dei quesiti è stato affrontato all’esecutivo della Cisl che ieri aveva all’ordine del giorno la questione “tessere gonfiate” della Funzione pubblica: da una verifica effettuata tra tutte le categorie, infatti, sono emerse 75mila tessere in più nella Cisl-Fp. Si parla da giorni del possibile commissariamento della categoria, tra i papabili si fa il nome di Maurizio Petriccioli. Anche il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, ha detto di voler evitare che il referendum possa spaccare il sindacato, ed ha rilanciato l’iniziativa unitaria per trovare una soluzione condivisa.
IL CASO Possibile commissariamento della Cisl-Fp dopo che sono emerse 75mila tessere in più Tra i papabili si fa il nome di Maurizio Petriccioli