Il Sole 24 Ore

L’Europa traina Hilfiger

Lo stilista-imprendito­re è tornato a Firenze e ha lanciato una linea prodotta in Italia

- Di Marta Casadei

«Firenze è la capitale della moda maschile. E la moda italiana è la migliore al mondo: spicca per gusto, artigianal­ità e attenzione ai dettagli. Per questo ho deciso di lanciare una linea made in Italy, Hilfiger Collection, e di tornare a Pitti. Direi che sono abbastanza “ossessiona­to” dal lifestyle italiano». Tommy Hilfiger, stilista e imprendito­re, 65 anni, si definisce un “American Dreamer” – questo è il titolo della sua autobiogra­fia, uscita nel 2016 – ma è anche un estimatore dell’Italia. Che, come l’intera Europa, è un «mercato in espansione per il brand», dal 2010 parte del colosso americano Pvh Corp. Nel terzo trimestre 2016, Tommy Hilfiger ha infatti messo a segno ricavi per 927 milioni di dollari, +4% sul medesimo periodo dell’anno precedente.

La divisione Tommy Hilfiger Inter- national, in particolar­e, nei tre mesi ha fatturato 525 milioni di euro, in salita del 16%.

Per amore e per business, dunque, lo stilista ha scelto di presentare la collezione A-I 2017/18 alla 91esima edizione di Pitti Uomo, sia con un evento-installazi­one a Palazzo Corsini, sia entro le mura della Fortezza da Basso, dove l’azienda ha svelato anche una serie di soluzioni per lo shopping multichann­el.

Avanguardi­a, del resto, è una parola che ben si addice alla storia di Hilfiger: sono passati 32 anni da quando ha lanciato il proprio brand, proponendo­lo come “The next big thing in american fashion ”, e lo stilista-imprendito­re continua a guardare al mondo della moda (e non solo) con la stessa dose di curiosità e un bel po’ di voglia di rischiare. Quella stessa voglia che l’ha portato a cavalcare l’onda dei social network e del ready to buy ben prima che raggiunges­se il picco. «Sono sempre alla ricerca di cose nuove, fresche, stimolanti – dice - per spingere il marchio verso il prossimo step».

La mossa più recente di Hilfiger è stata quella di scegliere Gigi Hadid come musa ispiratric­e, collaborat­rice e testimonia­l delle proprie collezioni: «Gigi è una superstar con milioni di follower su Instagram. Coinvolger­la nel nostro progetto credo sia stata una mossa molto saggia e non solo perché ha molti fan: ci dà consigli sul design attingendo dalla propria cultura, quella dei Millennial­s, che per noi è ricca di nuovi stimoli. Da quando collaboria­mo con lei le vendite womenswear sono cresciute».

La clientela di Tommy Hilfiger, brand che nel proprio dna ha impresso uno “spirito americano” «che non verrà mai meno», si sta evolvendo in un prodotto più fashion e urbano, non è composta esclusivam­ente da under 35: «Il nostro pubblico è trasversal­e, ma l’intento è quello di mantenerci “giovani” e non solo nell’estetica: nel legame continuo con le ultime novità in termini di arte, moda, musica, celebrity e Internet», dice Hilfiger. Che oggi punta dritto alla conquista dei Millennial­s e contestual­mente cerca di capirne interessi e approcci. Utilizzand­o in prima persona i social network, per esempio: «Mi piace essere sempre in prima linea: uso Instagram e anche Snapchat». Sulla scia dei giovani influencer americani, la prossima tappa di Tommy Hilfiger sarà a Los Angeles, con la sfilata P-E 2017 “see now buy now”: «Non bisogna aver paura di andare avanti», conclude Hilfiger.

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Millennial­s. Un look della collezione dell’AI 2017-18. Tommy Hilfigher per la PE 2017 ha in programma una sfilata “see now, buy now”

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