Gta « taglia » le consegne in 48 ore
a Realizzare un pantalone da uomo su misura in cinque giorni lavorativi, e addirittura in 48 ore per chi non può aspettare. È la sfida che sta per lanciare Gta Moda, storica azienda veneta di pantaloni maschili di fascia alta fondata dalla famiglia Tognolo, che dal 1955 unisce al contenuto stilistico l’industrializzazione sartoriale. E che dopo essere stata rilevata due anni fa da cinque imprenditori veneti guidati da Alberto Baban, con Tiziano Busin, Piero Bressan, Paolo Scaroni e Carlo Soglia che è l’amministratore delegato, ha messo a punto questo progetto definito «di vera italianità, che ha un forte radicamento nel territorio» simboleggiato dal disegno della bifora veneziana inserito nel marchio. Il primo passo è stato la costruzione di uno stabilimento produttivo vicino a Padova, inaugurato a maggio dopo un investimento di oltre un milione. La fabbrica - Sartoria padovana, in cui lavorano 27 persone - fa leva sull’efficienza assicurata dalla lean production per sviluppare, appunto, pantaloni su misura in tempi brevi, con una capacità produttiva di 20-21mila paia all’anno. Dal prossimo aprile partirà il servizio “su misura” e gli oltre 200 negozi che vendono il marchio Gta potranno comunicare - via web e
via telefono - le misure del cliente, mettendo in moto la catena produttiva accelerata.
«Stiamo investendo sull’offerta di prodotto e sul servizio al cliente per far crescere il nostro brand - spiega Soglia dallo stand del Pitti Uomo dove l’azienda presenta la nuova collezione declinata in cinque linee - e questo servizio fast-industrializzato rappresenta una grande innovazione: siamo gli unici che possiamo assicurare un pantalone su misura in 48 ore». Nel 2016 il fatturato Gta è stato di sette milioni di euro, per il 50% realizzato col marchio proprio e per l’altra metà con produzione per terzi. «Il nostro marchio sta crescendo del 20-23% a stagione - aggiunge Soglia - e il piano di sviluppo al 2019 prevede di passare da 50mila a 100mila paia all’anno». In fase di sviluppo anche i mercati esteri, che oggi valgono il 50% del fatturato, in particolare Giappone, Benelux, Germania e Spagna. «L’inserimento del “su misura” accanto a nuovi tessuti, nuove tipologie di stile e all’innovazione del servizio al cliente ci dà grandi prospettive per il futuro”, concludono gli imprenditori.
– S.Pi.