Re play rilancia su Ci na e Us a
Ricavi a 220 milioni con ebitda tornato positivo nel 2016 L’Europa vale l’80%
a L’inversione di rotta è quasi completata, col ritorno all’ebitda positivo nel bilancio 2016. E per segnare anche simbolicamente la ripartenza, la “nuova” Replay dall’anima cinese è sbarcata, per la prima volta, al Pitti Uomo di Firenze per presentare le proprie collezioni.
« Il nostro focus resta il denim, vogliamo continuare a vendere quello che sappiamo fare bene alleandoci con partner che hanno capacità finanziaria e industriale » , annuncia Matteo Sinigaglia, presidente e amministratore delegato della trevigiana Fashion Box cui fa capo il brand dal passato glorioso, arrivato dieci anni fa a fatturare 350 milioni di euro.
Da allora molte cose sono cambiate, a partire dall’azionariato con l’ingresso dei fratelli Sinigaglia a fianco della famiglia fondatrice Buziol, uscita un anno fa quando il 30% è stato acquisito dal gruppo Belle International quotato a Hong Kong ( il 70% resta ai Sinigaglia), uno dei più grandi retailer al mondo, partner di Nike e Adidas per i negozi della Greater China.
Belle International ora controlla la joint venture Replay China che ha l’obiettivo di aprire nell’area 150 monomarca Replay nei prossimi cinque anni. « La nostra strategia - spiega Sinigaglia - punta al posizionamento premium in tutto il mondo grazie alle alleanze con gruppi che hanno competenze sui vari mercati. Nel 2016 abbiamo siglato accordi per il Sudamerica e in marzo apriremo il primo negozio in Brasile, a San Paolo. Entro il primo semestre di quest’anno, poi, chiuderemo l’intesa con un partner statunitense e nel 2018 affronteremo il Sud Est asiatico » .
La distribuzione avrà declinazioni diverse a seconda dei Paesi. Se in Cina si punterà sui negozi, negli Usa Replay in- tende partire con wholesale e ecommerce. « Vogliamo essere visibili nelle tre città più significative, New York, Miami e Los Angeles - spiega l’ad - seguendo una politica dei piccoli passi. Il mercato globale oggi è molto competitivo e per questo vogliamo privilegiare una crescita organica in tutte le aree » .
Il 2016 si è chiuso con un fatturato di 220 milioni di euro ( per l’ 80% realizzato in Europa), in linea con l’anno precedente, e il ritorno appunto a un margine operativo positivo. Per quest’anno Sinigaglia prevede anche il ritorno all’utile, dopo la fase di riorganizzazione ( nel quartier generale di Asolo restano 350 persone, quasi mille nel gruppo), riduzione dei costi, riqualificazione del prodotto e dei negozi, con la chiusura di quelli non significativi per l’immagine e la riduzione delle dimensioni di vendita.
«Siamo all’80% del turnaround, ora manca il tassello delle aree geografiche » , spiega Sinigaglia. Oggi Replay conta 2.900 clienti in Europa e una cinquantina di negozi. Il business arriva per il 60% dall’uomo e per il 40% dalla donna. « Con le variabili geografiche e politiche che ci sono sul mercato fare piani a cinque anni è irrealistico - conclude l’ad - ma una crescita organica del marchio è possibile, rendendo più leggibile il nostro prodotto che ha il focus nel denim e puntando su uno stile unico in tutto il mondo » .