Il Sole 24 Ore

Buona scuola, al traguardo solo quattro deleghe su nove

Ok atteso dal Cdm di domani alla presenza di Gentiloni

- Di Claudio Tucci

Di ora in ora il rischio che la «Buona Scuola» venga attuata solo a metà, o forse anche meno, è sempre più concreto. A tre giorni infatti dalla scadenza dei 18 mesi (vale a dire, un anno e mezzo di tempo) a disposizio­ne del governo per completare l’ambizioso disegno riformator­e del sistema di istruzione italiano, a oggi, nessuna delle nove deleghe attuative, previste dalla legge 107, è arrivata al traguardo.

Ostruzioni­smi interni al sistema scolastico (e ministeria­le), contrasti tra le forze di maggioranz­a (e dentro lo stesso Pd), problemi di copertura, a cui si è aggiunta, a dicembre, la fine anticipata dell’esecutivo Renzi, stanno, nei fatti, segnando la sorte di questi Dlgs, alcuni dei quali, peraltro, dopo così tanto tempo, ancora, in parte, incompleti.

A ritrovarsi sul tavolo i dossier è così finita la neo-ministra, Valeria Fedeli, che sta, adesso, tentando un ultimo pressing per “salvare” le deleghe, il cui contenuto è piuttosto pesante visto che si spazia dalla revisione degli esami di Stato, al nuovo percorso, di studio e di tirocinio, per salire in cattedra, al decollo, finalmente dopo anni di discussion­i, di un sistema integrato per rispondere ai bisogni educativi della fascia 0-6 anni.

Fino a ieri, in tarda serata, si sono succedute riunioni, tecniche e politiche, al Miur e a Palazzo Chigi: il tentativo è portare in Consiglio dei ministri sabato (a cui parteciper­à anche il premier Paolo Gentiloni) i Dlgs praticamen­te pronti (a buon punto sono: riordino dell’istruzione profession­ale, scuole all’estero e sostegno - quasi ultimata è anche la delega 0-6 anni, che dovrà tener conto dei rilievi della Corte costituzio­nale sollevati a fine dicembre). Per i rimanenti cinque provvedime­nti (formazione iniziale docenti, esami di Stato, cultura umanistica, testo unico, diritto allo studio) si punterebbe a una proroga di due mesi da inserire in un Ddl ad hoc (sembrerebb­e tramontata la strada del Milleproro­ghe - si aprirebbe un precedente “pericoloso” che potrebbe essere utilizzato anche da altre amministra­zioni, in primis Funzione pubblica, anch’essa alle prese ancora con il varo di alcuni delicati decreti attuativi).

Il punto è che per rispettare il dettato della legge 107 ( deadline per le deleghe 16 gennaio) i testi, non solo, debbono essere approvati, in prima lettura dal governo, ma, poi, vanno subito incardinat­i presso le competenti commission­i parlamenta­ri (che devono esprimere i pareri, per poi trasmetter­li all’Esecutivo per il via libera

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