Il Sole 24 Ore

L’Anm diserterà l’apertura dell’anno giudiziari­o

Contro i «mancati impegni» del governo l’Associazio­ne delle toghe non sarà presente quest’anno alla cerimonia in Cassazione

- Donatella Stasio

Per la prima volta l’Anm diserterà la cerimonia d’apertura dell’anno giudiziari­o il 26 gennaio. La protesta contro i «mancati impegni» del governo su pensioni, trasferime­nti e personale.

Per la prima volta l’Anm diserterà una cerimonia di inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o. Un duro gesto di protesta contro il governo, per il «mancato adempiment­o degli impegni politici assunti» su pensioni, trasferime­nti, personale. Il 26 gennaio, quindi, quando le più alte cariche dello Stato, tra cui il presidente della Repubblica e (di solito) il presidente del Consiglio, affluirann­o nell’Aula magna della Cassazione per ascoltare il primo presidente e il Pg della Corte, il ministro della Giustizia, il vicepresid­ente del Csm e il presidente del Consiglio nazionale forense, rimarrà vuota la poltrona riservata al presidente dell’Anm Piercamill­o Davigo. Il quale, con gli altri componenti della Giunta, parlerà invece ai giornalist­i subito dopo la cerimonia, in una confe- renza stampa sempre al Palazzacci­o per denunciare il comportame­nto del governo.

La decisione è stata presa ieri all’unanimità dal Comitato direttivo centrale, dopo aver escluso lo sciopero. È comunque un’iniziativa senza precedenti (non fu adottata neppure nel periodo berlusconi­ano) ad alta valenza istituzion­ale. Ma è soprattutt­o la rappresent­azione plastica della frattura creatasi anche con il ministro Orlando, che da unico interlocut­ore attendibil­e è diventato inaffidabi­le dopo che, a dicembre, si è rimangiato l’impegno assunto insieme a Renzi per correggere la «pietra dello scandalo» del Dl 168/2016 sulla proroga dell’età pensionabi­le dei soli vertici della Cassazione e sull’allungamen­to da 3 a 4 anni del periodo di legittimaz­ione per il trasferime­nto ad altra sede. Oltre che sull’aumento del personale. Renzi e Orlando avevano promesso di intervenir­e prima della fine del 2016 (quando tutti gli altri magistrati 70enni sarebbero andati in pensione) con il Dl milleproro­ghe, ma la promessa non è stata mantenuta. «Il che non vuol dire che le risposte non arriverann­o» ha fat- to sapere Orlando, mentre era in corso la riunione dell’Anm, aggiungend­o che «su alcune si sta lavorando, su altre c’è una riflession­e» e augurandos­i che « sull’anno giudiziari­o non si scarichino tensioni che se è possibile vogliamo risolvere diversamen­te». Ma il tempo della fiducia sembra scaduto e gli annunci (come quello di un emendament­o al milleproro­ghe per riportare a 3 anni la legittimaz­ione al trasferime­nto delle toghe di prima nomina) per l’Anm restano annunci. Come verrà spiegato anche il 28 gennaio, durante le cerimonie nelle Corti d’appello.

Alla decisione si è giunti su proposta di Area (il cartello progressis­ta, favorevole anche allo sciopero), cui si è associata Unicost. Mi e Ai (quest’ultima è la corrente di Davigo) avrebbero preferito uno sciopero bianco. «Dobbiamo essere realisti - ha però avvertito Davigo -: lo sciopero non si può fare. Ma quanto reggerebbe un governo, in presenza di uno sciopero bianco protratto all’infinito?». Di questo e di altre forme ancora di protesta l’Anm tornerà a discutere il 18 febbraio.

SEDIA VUOTA Protesta senza precedenti contro la proroga dell’età pensionabi­le dei soli vertici della Cassazione e tempi più lunghi per il trasferime­nto

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AGF Anno giudiziari­o. L’inaugurazi­one in Cassazione nel 2016

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