Meeting bilaterale a Pechino con Scalfarotto e Zhong Shan Presenza italiana più forte in Cina
pF are squadra in Cina. Si consolida il metodo Yanqi Lake, lanciato un anno e mezzo fa in qualità di tool privilegiato per fare sistema e promuovere le relazioni bilaterali coordinato dall’ambasciata guidata da Ettore Sequi con il supporto di Ice e Camera di commercio.
Un centinaio tra manager, imprenditori, accademici, esperti si sono dati convegno nel weekend nella località alle porte della capitale che due anni fa ha ospitato l’Apec.
Una due giorni dedicata allo scambio di esperienze e all’individuazione di problemi e soluzioni collegati alla presenza in Cina.
È il terzo raduno di questo tipo, quello più strutturato, e tanto è bastato a farne ormai una prassi consolidata, questa volta rafforzata dalla compresenza del presidente dell’Ice Michele Scannavini e del sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico Ivan Scalfarotto.
Un ticket che in una manciata di mesi è tornato in Cina ripetutamente, almeno quattro volte, il sottosegretario al suo arrivo a Pechino ha incontrato il suo omologo cinese Zhong Shan, gran negoziatore a Bruxelles sulle questioni tariffarie, ma anche viceministro cinese con un expertise nei rapporti con l’Italia. La persona giusta con cui riprendere il filo delle questioni pendenti, dalle possibili opportunità di collaborazione alla rimozione degli ostacoli per l’accesso al mercato, incluso il no- do IP e quello delle dogane.
Di fatto la Cina è ora al centro della pianificazione promozionale Ice-Mise con risorse quadruplicate, circa 20 milioni di euro da destinare a iniziative promozionali tra beni di consumo e altri filoni ben individuati. Yanqi lake servirà anche a orientare la bussola in un mercato che riserva grandi opportunità a condizione di pianificare con attenzione gli interventi. La Cina è al top anche degli investimenti in Italia, almeno una decina di miliardi, oltre 270 partecipazioni societarie, il che è utile a creare un circuito virtuoso. Gli squilibri nella bilancia commerciale si sono ridotti lievemente, ma è cambiato o sta cambiando tutto il contesto generale in cui le aziende operano.
Che la Cina sia ormai una priorità politica lo dimostra la visita pianificata a fine febbraio del presidente Sergio Mattarel- la, e il business forum Italia-Cina, dopo il round romano dell’anno scorso, si svolgerà in contemporanea all’arrivo del capo dello Stato. In Cina questo tipo di scambi è essenziale per mantenere vive le relazioni e garantire risultati concreti.
In questo momento c’è molta carne al fuoco, ci sono tante nozioni da scambiare, dal piano made in China 2015 con il quale Pechino cerca di cambiare pelle ottimizzando la struttura produttiva a industria 4.0, insomma una sessione formativa dietro l’altra di cui le stesse imprese sono state protagoniste. Senza una squadra coesa, senza un metodo come questo la Cina – con tutte le sue difficoltà - risulterebbe depotenziata quanto a efficace meta di internazionalizzazione delle imprese. Il clima per gli affari è, infatti, sempre più competitivo, aggiornarsi è un utile atto dovuto.
IL FOCUS Si rafforza il metodo Yanqi Lake per fare sistema e promuovere le relazioni commerciali. In Cina 20 milioni per la promozione