Definite le regole contro l’ «ostruzionismo» dei sindaci
Per la madre della legge sulle unioni civili, la senatrice dem Monica Cirinnà, il Dlgs attuativo più qualificante dei tre approvati ieri è il cosiddetto “decreto anagrafe”, quello che adegua alle norme dell’ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni alle novità della legge 76/2016. Perché - spiega - «tutti i sindaci che finora hanno tentato di ostacolare la legge adesso non avranno più possibilità di fare ostruzionismo».
In sostanza, disciplinando in via definitiva le modalità di registrazione delle unioni tra persone dello stesso sesso, il provvedimento non lascia margini ai primi cittadini che vogliono boicottare la legge. «Si dà piena attuazione al famoso comma 20», sostiene Cirinnà, quello secondo cui le disposizioni riferite al matrimonio si applicano anche ai partner dell’unione civile ovunque ricorrano nelle leggi (eccetto quella sulle adozioni), nei decreti e nei regolamenti. Le conseguenze? «Varranno per le unioni civili i regolamenti delle sale matrimoni: nessuno potrà celebrare le unioni civili in uno sgabuzzino». Chiaro riferimento al caso del comune di Stezzano, nel bergamasco, amministrato dalla Lega, dove una coppia gay ha denunciato di essere stata unita civilmente non nel salone nozze ma in un ufficio con tanto di scrivania e scaffali carichi di documenti.
Non solo. Si estende all’unione civile la possibilità di delega delle funzioni di ufficiale di stato civile per celebrare il rito a consiglieri comunali, assessori e privati cittadini che abbiano i requisiti per essere eletti consiglieri. L’obiezione di coscienza, insomma, non ha cittadinanza. «Si riconosce alle unioni civili la stessa dignità dei matrimoni», afferma la senatrice Pd. Tagliando le gambe, a suo avviso, a decisioni come quella dell’ex sindaco leghista di Padova Massimo Bitonci (che con un’ordinanza già sospesa dal Tar aveva limitato a tre i giorni per celebrare le unioni civili) o alle posizioni oltranziste come quella della sindaca di Cascina (alle porte di Pisa) Susanna Ceccardi, anche lei del Carroccio, che ha assoldato un team di avvocati per capire come sottrarsi all’attuazione della legge.
Ai comuni il “decreto anagrafe” fornisce inoltre tutte le specifiche per trascrivere i matrimoni gay celebrati all’estero. «Se si tratta di due italiani - ricorda Cirinnà - sono “trascritti” come unione civile. Se sono una coppia mista per lo straniero vale comunque il matrimonio contratto all’estero. La coppia di stranieri sposati all’estero mantiene pienezza di diritti, compreso il riconoscimento del figlio adottivo, perché nel diritto internazionale vale la regola di vantaggio». Infine anche l’unione civile può essere celebrata in pericolo di vita in nave o in aereo. E in caso di cambiamento di sesso di uno dei due coniugi, la coppia può comunicare la volontà di passare all’unione civile già nel corso del procedimento per la rettificazione di sesso. I punti critici ora dovrebbero essere chiariti, ma la legge prevede la possibilità di ulteriori correttivi entro due anni. Dopo la pubblicazione in Gazzetta dei decreti, dunque, il dado sarà tratto. E adesso? Cirinnà non ha dubbi: «Adesso viva la felicità».
PUNTI CRITICI E CORRETTIVI Tutti i punti critici dovrebbero essere chiariti ma per la legge possibili ulteriori correttivi entro 2 anni