«Furbetti Pa», verso stretta sulle malattie
Sui licenziamenti sprint per i dipendenti pubblici che timbrano l’entrata ma disertano l’ufficio si studiano solo correttivi ai termini “interni”, senza cancellare l’obbligo di arrivare in 30 giorni all’uscita del dipendente colto sul fatto. Mentre interventi più pesanti potrebbero arrivare per l’assenteismo con il certificato medico, con l’obiettivo soprattutto di limitare le malattie a inizio e fine settimana. Le nuove regole saranno scritte nel decreto sul pubblico impiego atteso per febbraio, e tradotte in pratica nei contrat- ti nazionali come previsto dall’intesa governo-sindacati del 30 novembre.
Il primo appuntamento in agenda per l’attuazione della riforma Madia, però, riguarda appunto i decreti correttivi che servono a blindare le nuove regole su partecipate, direttori sanitari e licenziamenti rapidi, in vigore ma colpite dalla sentenza costituzionale che ha imposto per queste materie l’«intesa» invece del «parere» con Regioni ed enti locali.
I nuovi provvedimenti sono attesi al consiglio dei ministri e poi alle Conferenze Stato-Re- gioni e Unificata, dove sbarcheranno entro il 2 febbraio. Sull’anti-assenteismo, però, il termine dei 30 giorni non è in discussione, e qualche ritocco potrebbe riguardare le tappe intermedie su sospensione e convocazione per il contraddittorio. Ieri è stato segnalato all’Umberto I di Roma il primo caso di dipendente licenziato in 30 giorni su iniziativa dei dirigenti, mentre i primi licenziamenti rapidi in seguito a indagini della Gdf risalgono a ottobre e si sono verificati alla provincia di Siracusa.