Barnier: nessun favore alle banche britanniche
In attesa che la Gran Bretagna notifichi ufficialmente il suo desiderio di uscire dall’Ue, facendo scattare difficili trattative con i Ventisette, si precisano le esigenze degli uni e degli altri in una partita politico-diplomatica dagli esiti incerti. Ieri il capo negoziatore europeo, l’ex commissario Michel Barnier, ha sottolineato che nell’accordo Bruxelles vorrà chiedere «vigilanza particolare» per le istituzioni finanziarie britanniche che avranno attività economiche in Europa. La presa di posizione dell’uomo politico è giunta in risposta a un articolo del quotidiano The Guardian. Quest’ultimo, riferendo i contenuti di un dibattito parlamentare a porte chiuse, aveva spiegato che la Commissione europea era alla ricerca di un accordo speciale con Londra per garantire l’accesso delle società finanziarie europee alla city. In un tweet, Barnier ha precisato il contrario: «L’Unione avrà bisogno di vigilanza particolare sui rischi per la stabilità finanziaria, non di un accordo speciale per l'accesso alla city».
In buona sostanza, l’ex commissario agli affari finanziari della Commissione Barroso è dell’avviso che Bruxelles vorrà avere particolari garanzie nel vigilare sulle imprese finanziarie britanniche che vorranno lavorare sul continente. Tenuto conto del ruolo finanziario della city sul piano globale ed europeo e dell’importanza delle banche in- glesi, il capo negoziatore vuole strappare regole chiare e precise. Su questo fronte, vale la regola della reciprocità.
Nel rispondere all’articolo di The Guardian, l'uomo politico francese ha dato una precisazione importante su come intende affrontare le questioni finanziarie nelle trattative tra Bruxelles e Londra. Il peso della city e delle istituzioni finanziarie inglesi indurrà probabilmente il capo negoziatore ad avere posizioni intrasigenti sui temi bancari mentre Londra tenterà di strappare un qualche accesso delle sue società al mercato unico. Nelle trattative le questioni finanziarie rischiano di essere particolarmente delicate. Secondo alcuni diplomatici, la Francia sta dando battaglia per rafforzare la piazza parigina e attirare eventuali istituzioni comunitarie oggi a Londra. Addirittura, c’è chi teme – probabilmente a torto - che lo stesso Barnier possa non essere imparziale in questa partita.
Questa settimana, Joseph Muscat, il premier di Malta, che dal 1° gennaio è presidente di turno dell’Ue, ha assicurato che i Ventisette hanno posizioni simili nell’affrontare il Regno Unito: «Non è nell’interesse di nessuno di distruggere l’economia britannica». Muscat ha poi sottolineato che in un eventuale periodo transitorio, le istituzioni comunitarie – in primo luogo, la Corte europea di Giustizia – dovranno continuare ad avere il loro ruolo.