Abu Mazen in visita da Francesco
Riportare in vita il processo di pace grazie alla ripresa di «negoziati diretti tra le parti per giungere alla fine della violenza che causa inaccettabili sofferenze alle popolazioni civili e ad una soluzione giusta e duratura». Alla vigilia della conferenza di Parigi sul Medioriente – dove non parteciperà Israele, nettamente contraria all’iniziativa di Hollande - il Papa ha incontrato a Roma il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), che ha inaugurato la nuova ambasciata presso la Santa Sede, passo conseguente all’accordo tra i due Stati del 2015. Il Vaticano afferma che dall’incontro è emersa la speranza di ripresa di negoziato diretto e che «con il sostegno della comunità internazionale, si intraprendano misure che favoriscano la reciproca fiducia e contribuiscano a creare un clima che permetta di prendere decisioni coraggiose in favore della pace».
Abbas ha incontrato anche il segretario di Stato, Pietro Parolin, con Paul Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, mentre alla cerimonia di inaugurazione dell’ambasciata, appena fuori le mura leonine, ha partecipato il Sostituto, monsignor Angelo Becciu. «Il Vaticano ha riconosciuto completamentelaPalestinacomeStatoindipendente, spero che altri Stati prendano esempio dalla Santa Sede», ha detto Abbas.
A margine dell’inaugurazione è stata commentata la proposta del presidente eletto americano di trasferire l’ambasciata Usa in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme: «È una violazione delle leggi internazionali e una violazione delle risoluzioni Onu, ma ci auguriamo che ciò che Trump ha detto in campagna elettorale sarà diverso da quello che farà quando entrerà alla Casa Bianca», ha affermato l’ambasciatore in Italia, Mai Alkaila. L’accordo tra Santa Sede e Palestina – incardinato nella prospettiva della Two State Solution - aveva provocato il “rincrescimento” di Israele, che aveva sospeso le riunione periodiche con la Santa Sede per il negoziato fiscale sul Cenacolo. Ora il clima è tornato più sereno e nei prossimi giorni le due delegazioni (quella vaticana guidata da monsignor Antoine Camilleri) torneranno a incontrarsi nuovamente in Israele.