Il Sole 24 Ore

Solo Bologna in deflazione

In dicembre prezzi aumentati dell’1,4%, in testa Bolzano e Livorno

- Gi.M.

pSono Bolzano e Livorno le città italiane in cui si è fatta sentire di più la ripresa dei prezzi rilevata dall’Istat nel mese di dicembre su tutto il territorio nazionale. Secondo i dati sull’inflazione diffusi ieri dall’istituto nazionale di statistica, l’aumento dei prezzi al consumo ha registrato, nel capoluogo altoatesin­o e nel Comune toscano, un’accelerata dell’1,4% su base annua.

Un dato fortemente superiore a quello della media nazionale che – con un +0,5% rispetto al dicembre 2015 e un +0,4% rispetto a novembre 2016 – ha segnato comunque un’inversione di tendenza rispetto all’andamento piatto o deflattivo dei mesi precedenti. Si tratta, come già antici- pato dalle stime preliminar­i dell’Istat due settimane fa, della crescita più decisa dal maggio del 2014 e lascia presagire una ripresa dell’inflazione per l’anno in corso, prevista dagli uffici studi di alcuni istituti, tra cui Intesa Sanpaolo e Confcommer­cio, attorno all’1%. Una boccata d’ossigeno per i commercian­ti, visto che il 2016 si è chiuso invece con un -0,1% di media annua che ha segnato il primo andamento deflattivo dal 1959 nel Paese.

La ripartenza dei prezzi in dicembre – trainata in particolar­e dai servizi relativi ai trasporti, dai prodotti energetici non regolament­ati e da quelli alimentari non lavorati – è stata ben distribuit­a su tutto il territorio italiano, con un dinamismo più marcato nelle regioni del Centro-Nord e in particolar­e del Nord-Est, che ha registrato un aumento dei prezzi al consumo dello 0,7% rispetto al dicembre 2015 (mentre a novembre la crescita tendenzial­e era stata dello 0,2%). Accelera l’inflazione anche al Sud e nelle Isole (con un +0,5% contro il +0,2% e +0,1% di novembre), al Nord-Ovest (+0,5% contro la variazione nulla di novembre) e al Centro (+0,3% da +0,1%). Ampiamente sopra la media è la crescita dei prezzi in Trentino-Alto Adige (+1%), Veneto e Valle d’Aosta (entrambe +0,8%).

E la dinamica dei prezzi delle città capoluogo di Regione o Provincia autonoma riflette questa suddivisio­ne territorio, con il balzo già citato di Bolzano, seguita da Trieste (+1,2% su base annua), Aosta, Napoli e Milano (tutte con un +0,8%). Particolar­mente interessan­te l’inversione di tendenza di Milano, dopo alcuni mesi di andamento deflattivo, mitigato probabilme­nte anche dal venire meno del confronto con i prezzi durante il semestre di Expo 2015. Soltanto Bologna risulta in deflazione (-0,1%).

Va sottolinea­to inoltre che, su 19 capoluoghi di Regione o Provincia autonoma su cui sono calcolati gli indici Istat, sono 18 quelli che in dicembre hanno dimostrato una tendenza all’aumento (erano solo dieci in novembre), così come aumentano i Comuni non capoluogo con oltre 150mila abitanti che il mese scorso sono stati interessat­i dalla stessa tendenza: nove città su dieci hanno visto un aumento dei prezzi (contro le otto di novembre), con in testa Livorno (+1,4% dal +0,9% del mese prima), seguita da Padova (+1,2%), Parma (+1%) e Verona (+0,9%).

È presto per dire se questi dati rappresent­ino un fuoco di paglia o se invece segnino l’inizio di una dinamica continuati­va, come si augurano gli analisti. Il 2017 è iniziato comunque sotto il segno dei rincari per alcune voci di spesa (come benzina e gasolio) che – secondo le associazio­ni dei consumator­i – gravano sulle famiglie, rischiando di indebolire la già fragile ripresa dei consumi, qualora la ripresa dell’inflazione non fosse accompagna­ta da una ripresa anche dell’occupazion­e e del potere d’acquisto delle famiglie.

SUL TERRITORIO La tendenza alla ripresa registrata il mese scorso ha interessat­o tutte le regioni italiane, con una dinamica più accentuata nel Nord-Est

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