Il Sole 24 Ore

A novembre export boom in Europa, Usa e Cina

Decisivi i grandi mercati: di Stati Uniti, Europa e Cina le performanc­e migliori

- Luca Orlando u

Balzo in avanti del 5,7% tendenzial­e e del 2,2% congiuntur­ale per le esportazio­ni nel mese di novembre. Un risultato che migliora il trend parziale del 2016: +0,7% negli undici mesi sul 2015. Un risultato frutto del traino di alcune aree geografich­e – Usa, Giappone, Cina, Germania, Francia – e di alcuni settori produttivi: mezzi di trasporto, auto, chimica, farmaci e abbigliame­nto. L’avanzo commercial­e da gennaio a novembre sfiora i 46 miliardi, 10 in più di un anno prima.

Stati Uniti e Cina. Ma anche Francia, Spagna e soprattutt­o Germania.

Grazie ad un recupero corale, che coinvolge paesi extraUe ma anche l’intera Europa, l’export italiano scatta a novembre del 5,7% su base annua, realizzand­o il miglior dato dallo scorso agosto. Un progresso robusto, visibile anche nel dato mensile destagiona­lizzato (+2,2%), che migliora il bilancio del 2016, fino a questo momento non particolar­mente brillante: nei primi 11 mesi la crescita è infatti pari allo 0,7%, che raddoppia all’1,5% escludendo dal calcolo l’energia.

Segno più ritrovato da agosto in poi, grazie alla ripresa dei mercati extra-Ue (in particolar­e Stati Uniti e Cina), a cui si aggiunge a novembre una crescita complessiv­a degli acquisti in Europa, a partire dalla Germania, primo mercato di sbocco per il made in Italy. Il progresso di Berlino, con acquisti in crescita del 7%, è diffuso a più settori, con un aumento a doppia cifra che riguarda più aree, a partire dalle auto. Il balzo del 17,6% per gli autoveicol­i, in linea con la performanc­e dell’intero anno, porta il valore totale dell’export di settore in Germania in 11 mesi a 2,55 miliardi, 420 milioni in più rispetto allo stesso periodo 2015.

Per il made in Italy acquisti copiosi dalla Germania ma non solo, con progressi visibili anche in Francia, Spagna, Austria e Polonia. L’aumento dell’export in Europa, pari al 5,7%, è esattament­e in linea con la media, e anche in questo caso è ben superiore nel mese rispetto al bilancio 2016.

Per le aziende italiane, alle prese con una congiuntur­a interna non particolar­mente brillante, si tratta di una boccata d’ossigeno importante, in valore assoluto si traduce nel mese in un incasso aggiuntivo di due miliardi di euro, per quasi 450 mi- lioni grazie agli Stati Uniti mentre altri 300 arrivano dagli acquisti aggiuntivi tedeschi.

L’altra nota lieta del mese è la possibile stabilizza­zione dei due principali “buchi neri” del passato recente dell’export tricolore, Russia e Brasile. Mosca resta in rosso, ma di appena un punto, e con numerosi settori, tra cui tessile-abbigliame­nto, chimica e metalli a presentare il segno più.

Nell’area Mercosur, dove il Brasile ha un peso determinan­te (67% dei volumi), a novembre torna invece la crescita, invertendo un trend negativo che nel 2016 ha visto un calo delle vendite superiore al 16%. Ad ottobre il Brasile aveva ceduto il 3,6%, quasi certamente il dato di novembre (ancora non disponibil­e per il paese) risulterà migliore.

Anche in termini settoriali novembre offre un quadro ampiamente positivo, con appena una manciata di comparti in arretramen­to, tra cui macchinari e mobili.

Altrove le crescite sono invece robuste, vicine al 10% per alimentari e abbigliame­nto, a doppia cifra per chimica e farmaceuti­ca, con progressi visibili anche per metalli e gomma-plastica.

Altro scatto a doppia cifra riguarda i mezzi di trasporto, con le auto in crescita del 13,7% (progresso quasi triplo rispetto alla media 2016) e una spinta aggiuntiva in arrivo dalle altre aree (navi-aerei-treni), commesse una tantum (in particolar­e verso gli Usa) che lievitano del 18,4%.

In crescita a novembre sono anche le importazio­ni (+7% al netto dell’energia), con un recupero a doppia cifra per i beni strumental­i, segno probabile di una ripresa del ciclo degli investimen­ti, come segnalato anche dal progresso dei volumi dei prestiti a medio termine: in 11 mesi gli acquisti di beni strumental­i dall’estero lievitano del 7,3%, in valore assoluto sei miliardi di euro in più.

Lo “sconto” nella bolletta energetica, con importazio­ni in calo di ben 10,2 miliardi in 11 mesi, rilancia l’avanzo commercial­e arrivato tra gennaio a novembre a 45,8 miliardi, 9,6 in più rispetto allo stesso periodo del 2015.

BILANCIA RECORD L’avanzo commercial­e tra gennaio e novembre è arrivato a 45,8 miliardi, 9,6 in più rispetto allo stesso periodo del 2015

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