Il Sole 24 Ore

L’Abi: poste le basi per creare fiducia, urgenti misure sulle banche popolari

Sabatini: «Il decreto ha valenza non solo per le banche italiane, ma anche a livello europeo»

- Laura Serafini ROMA

pL’Abi promuove il decretoleg­ge salva banche. Soprattutt­o per la capacità di creare «i presuppost­i per un migliorame­nto del clima di fiducia», ha commentato il direttore Giovanni Sabatini durante l’audizione davanti alle commission­i Finanze riunite di Camera e Senato. Audizione nel corso della quale il dg è tornato a chiedere al governo interventi per il migliorame­nto dello scenario normativo in cui operano le banche italiane, e in particolar­e di accogliere i correttivi sulle Dta (imposte differite attive) che avrebbero dovuto essere inseriti nei decreti di fine anno, dal salva banche al Milleproro­ghe, ma che all’ultimo momento sono saltati. Sabatini solleva l’attenzione anche sulla riforma delle banche popolari, il cui completame­nto è stato bloccato dall’intervento del Consiglio di Stato che ha sospeso la norma rinviandon­e l’esame alla Consulta per i profili di incostituz­ionalità. La richiesta è quella di attuare misure urgenti per superare l’incertezza che è venuta a crearsi con l’intervento dei magistrati.

Tornando al decreto salva banche, Sabatini ha spiegato che il provvedime­nto «è apprezzabi­le perché trova il giusto equili- brio tra tutela della stabilità, protezione dei risparmiat­ori ( che riceverann­o obbligazio­ni ordinarie garantite dallo Stato in cambio dei bond subordinat­i che saranno convertiti in azioni, ndr) e rispetto del quadro normativo europeo». In quanto tale, ha aggiunto, «riterremmo abbia una valenza di interesse non solo per la soluzione di casi di banche in difficoltà in Italia ma più in generale a livello europeo». Da questo punto di vista sembra ricollegar­si a quanto dichiarato nei giorni scorsi dal ministro per l’Economia Pier Carlo Padoan, il quale ha dichiarato di essere fiducioso sul fatto che l’esperienza un po’ da apristrada che sta facendo l’Italia sul caso Mps potrà essere un terreno fertile per riflession­i su come migliorare le normative europee sul settore bancario.

Tornando alla vicenda delle banche popolari, Sabatini ha detto che «anche in questo caso necessitan­o urgenti misure volte a rimuovere la situazione di incertezza che si è venuta a determinar­e. Tali incertezze e le possibili ripercussi­oni anche sui processi di rafforzame­nto patrimonia­le delle banche interessat­e potrebbero aprire a nuovi fronti di difficoltà, con potenziali generalizz­ati effetti negativi». L’auspicio, conclude il dg, «è che le modifiche come sopra delineate possano vedere una tempestiva realizzazi­one, vuoi già in sede di conversion­e del decreto, oggi in discussion­e, vuoi attraverso il primo veicolo normativo adeguato».

Sempre ieri l’Abi ha diffuso il rapporto mensile, dal quale spicca la contrazion­e dei tassi sui prestiti, che a dicembre hanno raggiunto i livelli minimi. Il tasso medio sul totale dei prestiti a dicembre è sceso al 2,85% dal 2,91% di novembre, mentre quello su nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,02%(2,05% a novembre). Continuano a crescere i prestiti a imprese e famiglie: +1,4% l’aumento su base annua dello stock, pari a 1.807 miliardi (+1,7% i mutui a fine novembre 2016).

Le sofferenze nette sono stabili a 85,2 miliardi, mentre si è registrato un incremento dei depositi: le disponibil­ità detenute sono aumentate di 54,6 miliardi rispetto al 2015.

LA RIFORMA CONGELATA Il dg: «L’ incertezza che si è creata può aprire nuovi fronti di difficoltà nelle banche Subito un correttivo anche in sede di conversion­e del Dl»

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