L’Abi: poste le basi per creare fiducia, urgenti misure sulle banche popolari
Sabatini: «Il decreto ha valenza non solo per le banche italiane, ma anche a livello europeo»
pL’Abi promuove il decretolegge salva banche. Soprattutto per la capacità di creare «i presupposti per un miglioramento del clima di fiducia», ha commentato il direttore Giovanni Sabatini durante l’audizione davanti alle commissioni Finanze riunite di Camera e Senato. Audizione nel corso della quale il dg è tornato a chiedere al governo interventi per il miglioramento dello scenario normativo in cui operano le banche italiane, e in particolare di accogliere i correttivi sulle Dta (imposte differite attive) che avrebbero dovuto essere inseriti nei decreti di fine anno, dal salva banche al Milleproroghe, ma che all’ultimo momento sono saltati. Sabatini solleva l’attenzione anche sulla riforma delle banche popolari, il cui completamento è stato bloccato dall’intervento del Consiglio di Stato che ha sospeso la norma rinviandone l’esame alla Consulta per i profili di incostituzionalità. La richiesta è quella di attuare misure urgenti per superare l’incertezza che è venuta a crearsi con l’intervento dei magistrati.
Tornando al decreto salva banche, Sabatini ha spiegato che il provvedimento «è apprezzabile perché trova il giusto equili- brio tra tutela della stabilità, protezione dei risparmiatori ( che riceveranno obbligazioni ordinarie garantite dallo Stato in cambio dei bond subordinati che saranno convertiti in azioni, ndr) e rispetto del quadro normativo europeo». In quanto tale, ha aggiunto, «riterremmo abbia una valenza di interesse non solo per la soluzione di casi di banche in difficoltà in Italia ma più in generale a livello europeo». Da questo punto di vista sembra ricollegarsi a quanto dichiarato nei giorni scorsi dal ministro per l’Economia Pier Carlo Padoan, il quale ha dichiarato di essere fiducioso sul fatto che l’esperienza un po’ da apristrada che sta facendo l’Italia sul caso Mps potrà essere un terreno fertile per riflessioni su come migliorare le normative europee sul settore bancario.
Tornando alla vicenda delle banche popolari, Sabatini ha detto che «anche in questo caso necessitano urgenti misure volte a rimuovere la situazione di incertezza che si è venuta a determinare. Tali incertezze e le possibili ripercussioni anche sui processi di rafforzamento patrimoniale delle banche interessate potrebbero aprire a nuovi fronti di difficoltà, con potenziali generalizzati effetti negativi». L’auspicio, conclude il dg, «è che le modifiche come sopra delineate possano vedere una tempestiva realizzazione, vuoi già in sede di conversione del decreto, oggi in discussione, vuoi attraverso il primo veicolo normativo adeguato».
Sempre ieri l’Abi ha diffuso il rapporto mensile, dal quale spicca la contrazione dei tassi sui prestiti, che a dicembre hanno raggiunto i livelli minimi. Il tasso medio sul totale dei prestiti a dicembre è sceso al 2,85% dal 2,91% di novembre, mentre quello su nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,02%(2,05% a novembre). Continuano a crescere i prestiti a imprese e famiglie: +1,4% l’aumento su base annua dello stock, pari a 1.807 miliardi (+1,7% i mutui a fine novembre 2016).
Le sofferenze nette sono stabili a 85,2 miliardi, mentre si è registrato un incremento dei depositi: le disponibilità detenute sono aumentate di 54,6 miliardi rispetto al 2015.
LA RIFORMA CONGELATA Il dg: «L’ incertezza che si è creata può aprire nuovi fronti di difficoltà nelle banche Subito un correttivo anche in sede di conversione del Dl»