Armani chiude le sfilate uomo
Chiusa la settimana di sfilate della moda uomo AI 2017-18 Lo stilista: sì, mi sento come un direttore d’orchestra
pL che si esaurisce su instagram o sulle foto dei giornali è smalto sul nulla. Sono gli abiti che riscrivono modi di essere e pensare che entrano nella storia. Giorgio Armani è il più convinto e testardo dei creatori pragmatici.
Sulla morbidezza che non urla e su una idea di semplicitá sofisticata fatta di linee che accompagnano il corpo e materiali che liberano i movimenti ha costruito un vero e proprio impero. Lo ha fatto lavorando in continuità, esplorando senza sosta un codice che, suppergiù, è lo stesso da quarant’anni, e che in svariati lustri non ha perso un’oncia di efficacia.
La collezione presentata ieri, elegante in una maniera insieme classica e senza tempo, piena di richiami a tempi indimenticabili di vero stile maschile ma nulla affatto nostalgica, è l’ennesima iterazione della formula. Le variazioni sono minime, ma l’effetto è comunque nuovo, perchè basta poco a scompaginare l’equilibrio familiare.
A questo giro l’attenzione si focalizza sul tatto: su tessuti e disegni che creano superficie e struttura, che invitano ad una esplorazione sensoriale, che regalano ad abiti dal taglio generoso ed essenziale una allure calda, avvolgente e organica.
Laconico più del solito, Armani dichiara backstage: «Mi hanno paragonato ad un direttore d’orchestra, sempre intento ad esplorare nuove variazioni dello stesso tema. È una descrizione nella quale mi ritrovo pienamente». La pro- va ha un afflato, se possibile, più classico del solito: le concessioni allo strano, ma anche all’esotico e all’inconsueto, sono del tutto bandite, ad esclusione dei tocchi selvaggi di pelliccia e di singolari sciarpe-manica che attraversano le braccia e abbracciano il corpo, a segnare quasi un bisogno sartoriale di confortare e rassicurare. Il resto è un distillato di perfezione armaniana: giacche doppiopetto che si pennellano sul busto, pantaloni ampi che si fermano alla caviglia, cappotti dall’appiombo deciso.
Persino i cappelli, dalla tesa piccola, e le ubique camicie bianche - vestigia di eleganza d’antan - appaiono come segni progressivi, non come concessioni al tradizionalismo retrogrado. Classico, in fondo, è l’essenza durevole del contemporaneo. Per Armani, e c’è da credergli.
PRAGMATISMO Giacche doppiopetto, pantaloni ampi alla caviglia e cappotti maxi: l’idea di semplicità sofisticata è il codice ancora attuale