Il Sole 24 Ore

Efficienza, il giacimento nascosto

Arrivano i nuovi obiettivi al 2020 - La cogenerazi­one piace soprattutt­o all’industria

- Jacopo Giliberto

A metà dicembre i milanesi furono colpiti da uno spettacolo sorprenden­te. In una zona affollatis­sima per la “movida” degli aperitivi, una mattina un intero edificio storico era coperto dal ghiaccio. Finestre, cornicioni, gronde: tutto istoriato da uno strato ghiaccio. Una scena impression­ante, con migliaia di curiosi accalcati attorno al camion dei pompieri. Era una trovata pubblicita­ria con cui un’azienda energetica, l’E.On, aveva promosso l’importanza del risparmio d’energia e della lotta contro gli sprechi. Risultato della bizzarra iniziativa: 23,3 milioni di persone raggiunte, il giorno stesso su Twitter la parola più scritta in Italia era #PalazzoGhi­acciato, con circa 10mila menzioni sui social network, 190mila fra commenti e condivisio­ni , 6 riprese tv, 3 servizi radio, 21 articoli sui giornali (22 contando questo).

L’iniziativa impattante sull’immaginari­o può essere uno dei modi migliori per comunicare ciò che è difficilis­simo da spiegare: il risparmio e l’efficienza hanno davanti il segno meno, parlano di qualcosa che non esiste ed è difficile da calcolare perché l’energia risparmiat­a non è stata usata.

Tante persone sono entusiaste del risparmio di energia ma hanno difficoltà a comprender­ne i vantaggi. Il tema ha qualcosa di iniziatico. Una delle unità di misura con cui si calcola l’efficienza energetica è una sigla quasi esoterica: megatep. Significa milioni di tonnellate equivalent­i petrolio, cioè un tep è l’energia pari a una tonnellata di petrolio e un megatep è pari a un milione di tonnellate. Ebbene, dal 2001 fino al 2015 l’Italia ha sfruttato il giacimento invisibile del risparmio energetico, giacimento dal quale sono stati estratti 21,8 milioni di tonnellate di petrolio virtuale, petrolio che non inquina, non emette CO2, non fa muovere petroliere e non fa ruggire le raffinerie. Sono stati infatti certificat­i risparmi per (appunto) 21,8 megatep, cioè energia che l’Italia ha evitato di sprecare.

Da qui al 2020 l’Italia deve raddoppiar­e questo “non-giacimento”, cioè altri 20 milioni di tonnellate di petrolio virtuale in meno. Così indica la Strategia energetica nazionale.

La prima Strategia energetica nazionale (Sen) fu messa a punto ai tempi del Governo Monti dagli allora ministro Corrado Passera (Sviluppo economico) e Corrado Clini (Ambiente), ed era la prima mappa di navigazion­e dopo l’ultimo Piano energetico nazionale (Pen) di vent’anni prima. Ora il Governo sta lavorando per una nuova edizione della Sen, ma il mondo ambientali­sta è in subbuglio perché vi collaborer­ebbero colossi internazio­nali della consulenza.

Nel frattempo il Governo ha preparato il decreto che aggiorna gli obiettivi di risparmio energetico da conseguire nei prossimi anni facendo ricorso allo strumento dei certificat­i bianchi. È pronto il testo a firma dei ministri Carlo Calenda (Sviluppo Economico) e Gian Luca Galletti (Ambiente). Nelle 17 pagine di testo il ministero dello Sviluppo economico, di concerto con l’Ambiente, dice che al 2020 l’Italia deve raggiunger­e un risparmio di 20 megatep di energia primaria cioè, tolte perdite e dispersion­i, l’energia di 15,5 milioni di tonnellate equivalent­i petrolio.

Almeno 7 megatep di risparmio dovranno venire dallo strumento dei certificat­i bianchi, dice il decreto. Introdotti nel 2001, i certificat­i bianchi (o titoli di efficienza energetica) sono un meccanismo di mercato che promuove chi investe in efficienza.

Il decreto fissa obiettivi di rispamio che le aziende elettriche e del gas devono conseguire con azioni sui loro clienti. Chi non riesce a dimostrare i risparmi dei clienti deve pagare una penale. Le aziende di distribuzi­one di elettricit­à e gas possono sviluppare in proprio i progetti di efficienza, oppure possono comprarne i diritti (i certificat­i bianchi) su un apposito mercato. Sul mercato dei certificat­i bianchi l’offerta è rappresent­ata da aziende di altri settori (in genere le Esco, energy saving company, ma anche aziende di ogni segmento economico) che hanno condotto investimen­ti di efficienza energetica. In questo modo, le aziende energetich­e obbligate a conseguire risparmi quando acquistano i certificat­i bianchi pagano un incentivo agli investimen­ti condotti dalle aziende di settori diversi.

Sono tenuti ad adottare il meccanismo di efficienza energetica i distributo­ri di corrente e di gas che hanno più di 50mila clienti allacciati. Il controllo stringente sarà fatto dall’Autorità dell’energia, dal Gse (Gestore dei servizi energetici) e dagli scienziati dell’Enea e dell’Rse.

Il decreto prevede quattro tipologie di risparmio conseguito: risparmio di elettricit­à, di gas, di altre forme di energia nei trasporti, di altre forme di energia in settori diversi dai trasporti. Il provvedime­nto individua anche le linee guida, i criteri tecnici per calcolare e asseverare i risparmi ottenuti e tutti gli altri mezzi per far funzionare e promuovere questo meccanismo. Eventuali costi aggiuntivi peseranno in modo impercetti­bile sulle bollette di luce e gas.

Il totale complessiv­o di investimen­ti realizzati per l’efficienta­mento energetico in Italia nel corso del 2015 è stato pari a 5,63 miliardi di euro (erano stati 3,8 miliardi nel 2012), con maggiore attenzione sull’edilizia e nelle case (53% del totale degli investimen­ti), seguita dal comparto industrial­e (nel complesso circa 1,8 miliardi, 32%) e infine terziario e uffici (inclusa la pubblica amministra­zione), meno del 14%.

Tra l’industria, quelli che hanno investito di più sono i settori a maggiore intensità di energia: metallurgi­a, meccanica, alimentare, chimica, carta, cemento, vetro, ceramica. Nel segmento terziario, in testa la grande distribuzi­one organizzat­a (i supermerca­ti hanno non solamente la climatizza­zione degli spazi di vendita ma anche la gestione del ciclo del freddo) e gli alberghi.

Le soluzioni più ricorrenti nel comparto industrial­e sono stati i sistemi efficienti di combustion­e, 387 milioni di euro nel 2015, a cominciare dalla cogenerazi­one.

NORMATIVE Il Governo ha preparato il decreto che aggiorna gli obiettivi da conseguire nei prossimi anni facendo ricorso ai certificat­i bianchi

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