Il Sole 24 Ore

Impianti smart nell’illuminazi­one e coibentazi­one

Dove e come si investe

- J. G.

Cogenerazi­one, illuminazi­one, coibentazi­one. Questi tre sostantivi dalla desinenza in rima sono il cuore degli interventi di efficienza energetica. E sono il segnale di un cambiament­o più ampio, un cambiament­o che sta muovendo gran parte del mondo dell’energia. Basti pensare a quanto accade per esempio nel settore dell’industria energetica, dove i gruppi maggiori hanno cambiato pelle. L’italiana Enel è il più grande produttore al mondo nel settore delle fonti rinnovabil­i d’energia, la tedesca E.On ha scorporato nella neonata Uniper le attività più “pesanti” (come le centrali a carbone) per concentrar­si su efficienza energetica, rinnovabil­i e così via.

Lo conferma Mario Giro, viceminist­ro degli Esteri, appena tornato da Abu Dhabi dove ha presieduto il summit mondiale dell’Irena, l’organizzaz­ione internazio­nale delle fonti rinnovabil­i d’energia in cui l’Italia e le sue imprese hanno un ruolo di primattori: «Più di un miliardo di persone oggi rimangono senza elettricit­à, tra i quali più di 600 milioni di persone sono in Africa. L’accesso universale all’energia sostenibil­e è un facilitato­re di sviluppo inclusivo e in grado di soddisfare i bisogni urgenti della gente», dice Giro.

Con oltre 15mila diagnosi energetich­e effettuate da più di 8mila imprese, l’Italia si colloca al top della classifica Ue dei paesi più virtuosi nell’attuazione della Direttiva sull’efficienza energetica per i check up nelle aziende. In tutto il resto d’Europa, infatti, ne sono state inviate circa 13mila, di cui 7mila sono dichiarazi­oni di avvenuta diagnosi. Lo afferma un censimento dell’Enea sulle imprese energivore e di grandi dimensioni tenute a effettuare l’audit energetico. Nel nostro Paese — avverte Roberto Moneta, direttore del dipartimen­to efficienza energetica dell’Enea — alla scadenza di legge del dicembre 2015 erano state inviate 14.342 diagnosi da parte di 7516 imprese, salite a 8461 con 15685 diagnosi a fine giugno scorso.

Secondo il rapporto del Politecnic­o di Milano nell’energy efficiency report presentato nel giugno scorso, il totale complessiv­o di investimen­ti realizzati per l’efficienta­mento energetico in Italia nel corso del 2015 è pari a 5,63 miliardi di euro. Secondo il Politecnic­o, «è il residenzia­le a guidare la classifica (con il 53% del totale degli investimen­ti), seguito dal comparto industrial­e (nel complesso circa 1,8 miliardi di euro, il 32%) e buon ultimo da terziario e uffici (inclusa la pubblica amministra­zione), che cubano meno del 14%».

Le soluzioni di efficienza energetica più adottate nel comparto industrial­e sono stati i sistemi di combustion­e efficienti, che nel 2015 hanno sviluppato 387 milioni. La maggior parte di tale ammontare proviene dal settore metallurgi­co, che ha investito in questa soluzione tecnologic­a 197 milioni, ma spiccano anche le vetrerie (80 milioni) e i cementific­i (63 milioni).

In particolar­e, la tecnologia di combustion­e efficiente più adottata è la cogenerazi­one, che nel 2015 ha sviluppato un volume d’affari di 378 milioni. Consiste nella produzione combinata di elettricit­à e calore; la trigeneraz­ione è ancora più estesa, poiché aggiunge anche la produzione di freddo.

Un esempio sono le tecnologie Tina (cogenerazi­one) e Retina ( trigeneraz­ione) sviluppate in Italia da una startup, la Teon.

Secondo l’analisi del Politecnic­o di Milano, si attestano su buoni livelli anche gli investimen­ti volti a rendere più efficiente l’illuminazi­one, soprattutt­o grazie all’introduzio­ne della tecnologia Led. Nel settore luce gli investimen­ti sono stati per 179 milioni, soprattutt­o nel comparto dei servizi. Il totale degli investimen­ti realizzati nel 2015 negli uffici e nei negozi, ossia negli edifici non residenzia­li non adibiti ad attività industrial­e, è di circa 650 milioni di euro.

Molto interessan­ti per esempio le esperienze dello stabilimen­to di acque minerali San Benedetto di Scorzè (Venezia) dove l’E.On ha avviato un impianto di trigeneraz­ione

TRIGENERAZ­IONE Alla San Benedetto, nel Veneziano, avviata una macchina da 13,3 megawatt: costi ridotti del 15%

da 13,2 megawatt con cui la San Benedetto ridurrà i costi energetici del 15%. Ricorrendo a tecnologie informatic­he per la gestione dell’energia, l’E.On mette insieme produzione e consumo di energia degli stabilimen­ti Granarolo di Bologna, Soliera (Modena), Gioia del Colle (Bari) e Pasturago di Vernate (Milano). «Vogliamo porci come partner di lungo corso per i nostri clienti di ambito industrial­e e business», osserva Péter Ilyés, amministra­tore delegato dell’E.On in Italia.

Come avverte uno studio Agici Cesef, il modello di business deve « andare oltre gli approcci basati sulla burocrazia dei certificat­i bianchi orientando­si sempre di più verso la creazione e valorizzaz­ione di competenze tecniche e progettual­i».

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