Morgan Stanley raddoppia l’utile nei tre mesi
pMorgan Stanley mette a frutto la leadership nel trading e il successo nella gestione patrimoniale per riportare il bilancio del quarto trimestre migliore dagli anni della crisi. La società di Wall Street ha incassato profitti e entrate superiori alle attese: gli utili sono quasi raddoppiati a 1,7 miliardi di dollari da 908 milioni, pari a 0,82 dollari per azione contro 0,65 previsti. Le revenue sono salite del 17%, raggiungendo i 9 miliardi da 7,7 mi- liardi, surclassando gli 8,47 miliardi pronosticati.
La divisione Institutional Securities, che comprende attività di trading e consulenze su fusioni, grazie agli exploit dei mercati nel periodo post-elettorale americano ha generato entrate per 4,6 miliardi. Impennate sono avvenute anzitutto nel reddito fisso: le revenue sono triplicate a 1,47 miliardi nonostante tagli di un quarto nel numero di operatori per ridurre i costi. Il trading azionario è lievitato più modestamente a 2 miliardi da 1,84 miliardi. Le spese sono nell’insieme scese del 3,3% mostrando progressi verso l'obiettivo di risparmi per un miliardo quest'anno.
L'investment banking, penalizzato da scarsi nuovi collocamenti azionari ma sostenuto da commissioni sulle emissioni obbligazionarie oltre che dai merger, è cresciuto del 4,9 per cento. Il wealth management, segmento sul quale l'istituto punta sempre più per alleviare la volatilità dei business legati ai mercati, ha da parte sua fatto segnare un record con incrementi delle revenue dell'11% a 4 miliardi e margini lordi del 22 per cento.
I conti annuali di Morgan Stanley hanno brillato meno: ha subito un calo sia dei profitti, scesi dell'1,5%, che delle entrate, cadute del 2,4 nell'intero 2016. Ma se la performance a fine anno non ha potuto compensare la debolezza del primo semestre, è stata definita dal chief executive James Gorman, impegnato da tempo in sforzi di rilancio del gruppo, come «robusta» ed espressione di una «crescita significativa». Gorman ha aggiunto di essere “ottimista” sulle opportunita' anche “nel 2017 e oltre”. La Borsa, di recente, gli ha dato ragione: il titolo è in rialzo del 22% dal voto di novembre, anche se ieri ha ceduto il 3,2 scosso come tutti i finanziari da dichiarazioni del presidente eletto Donald Trump sul dollaro «troppo forte».
I RICAVI DEL GRUPPO USA Il fatturato è stato pari a 9,021 miliardi, in aumento del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente