Bat conquista Reynolds per 50 miliardi di dollari
Accordo per l’acquisizione da parte del gruppo br itannico del 57,8% del produttore delle Camel Offerta per 24,4 miliardi cash e per 25 miliardi di dollari in azioni
pBritish American Tobacco (Bat) investe 50 miliardi di dollari per creare il numero uno mondiale del tabacco. Il gruppo britannico ieri ha finalizzato l’intesa per l’acquisizione del gruppo rivale americano Reynolds, unendo sotto lo stesso tetto celebri marchi di sigarette come Rothmans, Camel, Dunhill e Lucky Strike. Si tratta del maggiore takeover all’estero da parte di una società britannica da dieci anni, da quando Royal Bank of Scotland con tempistica infelice aveva annunciato l'acquisizione di Abn Amro alla vigilia della crisi finanziaria.
Bat, che avava acquisito una quota del 42% di Reynolds già nel 2004, aveva fatto una prima offerta da 47 miliardi di dollari per il restante 58% nell’ottobre scorso ma era stata respinta. Il gruppo britannico è poi tornato alla carica mettendo sul piatto altri 2,4 miliardi di dollari e questa volta ha avuto luce verde.
L’offerta, metà in contanti e metà in azioni, valuta Reynolds 85 miliardi di dollari e rappresenta un premio del 26% rispetto al prezzo del titolo del gruppo Usa in ottobre prima che Bat rivelasse le sue intenzioni.
La fusione rappresenta «un progresso logico nei nostri rapporti», ha detto ieri Nicandro Du- rante, ad di Bat, e «crea un gruppo più forte e realmente globale, con un accesso diretto per i nostri prodotti nei mercati più interessanti del mondo».
Per Bat il takeover rappresenta un ritorno alla grande sul mercato americano, dopo un’assenza di dodici anni. Reynolds negli Usa è al secondo posto dietro Philip Morris. Gli Stati Uniti, dove le sigarette costano poco e il mercato del vaping è in forte crescita, diventerebbero il primo mercato per Bat, superando la presenza del gruppo in Asia, Europa dell’Est, Brasile e Sudafrica e quindi riducendo la dipendenza dai mercati emergenti. Gli Stati Uniti inoltre sono il secondo mercato più redditizio al mondo per le società del settore, e rappresentano il 45% del mercato globale di vaping, ma solo il 25% del mercato di sigarette tradizionali.
Nicandro Durante ha dichiarato ieri che una delle ragioni del takeover è «creare un business per i prodotti della prossima generazione», come vengono chiamate le e-sigarette. Le sinergie previste dalla fusione sono limitate a 400 milioni di dollari, su utili annuali di oltre 5 miliardi di dollari per ognuna delle due società. Si prevede però che gli azionisti approveranno l'intesa, attratti dalla prospettiva di una crescita più rapida e di dividendi più generosi in futuro.
Secondo Bat inoltre non ci dovrebbero essere problemi di antitrust, dato che le due società operano in zone diverse del mondo. Il titolo Bat, che era inizialmente salito ieri all’annuncio dell’intesa, ha poi perso terreno per il timore che il gruppo stia pagando un prezzo troppo elevato.
Gli analisti prevedono che la fusione Bat-Reynolds sia un incentivo per altri gruppi del settore a cercare alleanze o fare takeover. Secondo alcuni Philip Morris potrebbe di nuovo essere inglobata nella casa madre Altria. Un altro probabile accordo, secondo voci di mercato, potrebbe essere tra la britannica Imperial Tobacco e Japan Tobacco International. «Imperial sembra sempre più un pesciolino che nuota in un acquario di pesci grossi e affamati - ha detto Steve Clayton, analista di Hargreaves Lansdown a Londra –. Le dimensioni della nuova Bat mettono sotto pressione le altre società del settore, che saranno costrette a rafforzarsi».
TITOLI IN SCADENZA
LA TEMPISTICA Le due aziende contano di poter finalizzare l'operazione entro il terzo trimestre di quest’anno dopo le autorizzazioni Usa