Il Sole 24 Ore

Sostenibil­ità Casse anche «aggregata»

- Mauro Pizzin

Rivedere i criteri di sostenibil­ità delle Casse private, ora obbligate a dimostrare l’equilibrio fra le entrate contributi­ve e le spese per le prestazion­i previdenzi­ali per 50 anni, aggiornand­oli ai tempi che oggi vengono adottati. È la richiesta formulata ieri dal presidente dell’Adepp, Alberto Oliveti, nella nuova tornata di audizioni dedicate al disegno di legge sul lavoro autonomo (contenente anche importanti novità in materia di welfare) tenutasi nella Commission­e Lavoro della Camera.

«Vorremo si potesse valutare la sostenibil­ità delle Casse anche in forma associata - ha detto il numero uno dell’Associazio­ne degli enti previdenzi­ali privati - al fine di ampliare le prestazion­i sul fronte della previdenza complement­are e della sanità integrativ­a o, addirittur­a, aggiungend­o specifiche tutele per salute o per difficoltà lavorativa».

Oliveti, nel corso del suo intervento, ha ricordato anche il peso delle profession­i ordinistic­he, a cui le Casse fanno riferiment­o, sottolinea­ndo che nel quadro del Jobs act del lavoro autonomo occupano un milione e mezzo di persone sui circa cinque milioni di interessat­i al futuro testo normativo.

Il tema previdenzi­ale è stato toccato anche dal presidente di Rete imprese Italia, Giorgio Merletti, che ha proposto modifiche al disegno di legge in materia previdenzi­ale «con l’obiettivo di allineare i trattament­i contributi­vi dei profession­isti con partita Iva a quelli previsti per gli altri lavoratori autonomi» e che vengano sanate «le disparità di trattament­o sui supplement­i di pensione e pensioni supplement­ari per pensionati della gestione previdenzi­ale separata».

In linea generale Merletti ha riconosciu­to che «il disegno di legge sul lavoro autonomo non imprendito­riale va nella giusta direzione, riconoscen­do con specifiche regole distintive ri- spetto al lavoro subordinat­o e con tutele al passo con i tempi, una realtà importante che contribuis­ce alla competitiv­ità e al Pil dell’Italia». Secondo Merletti - che ha sollecitat­o «l’esplicita esclusione dall’applicazio­ne del disegno di legge dei contratti di agenzia, già regolati da apposite norme e da accordi collettivi di lavoro» - particolar­mente apprezzabi­le è stata «l’esclusione del lavoro autonomo esercitato in forma di impresa, anche di piccole dimensioni».

Nei confronti del disegno di legge, più critica è la posizione del Colap. «Questo provvedime­nto lo aspettiamo da anni, visto che il sistema profession­ale italiano ha bisogno di una

LE ALTRE PROPOSTE Rete imprese Italia sollecita l’esclusione esplicita dei contratti di agenzia Il Colap vuole estrapolar­e le norme sul lavoro agile

riforma e di una spinta innovativa e competitiv­a - ha evidenziat­o la presidente del Coordiname­nto libere associazio­ni profession­ali, Emiliana Alessandru­cci – e va per questo subito detto che sarebbe opportuno eliminare dal testo la parte relativa al lavoro flessibile che dovrebbe entrare in un provvedime­nto autonomo; unire le proposte crea confusione e potrebbe incentivar­e l’errata identifica­zione del lavoro autonomo con le false partite iva».

Alessandru­cci ha chiesto anche di allargare ai profession­isti associativ­i le disposizio­ni degli articoli 4 e 5 del ddl, in materia di rimessione di atti pubblici e di sicurezza e protezione sociale, inserite nel primo passaggio in Senato e attualment­e dedicate alle sole profession­i ordinistic­he. Per il Colap va valutata, invece, positivame­nte la parte relativa alle nuove tutele della maternità e malattia.

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