Il Sole 24 Ore

«No a un’Europa a due rigidità»

Gentiloni da Merkel: stessa flessibili­tà per conti e migranti - Tensioni stemperate sull’auto, agenda comune su crescita per G7 e G20 Padoan a Davos: i problemi dell’Europa derivano da Bruxelles e Francofort­e

- Gerardo Pelosi

«Non ci può essere in Europa una flessibili­tà a due velocità, rigida sui decimali di bilancio e molto più ampia sulla crisi migratoria». Lo ha detto il premier Gentiloni dopo il vertice con Angela Merkel a Berlino. Per il ministro Padoan i problemi dell’Europa «nascono a Bruxelles e a volte a Francofort­e» e danno «giusti argomenti al populismo».

pConsapevo­li delle grosse difficoltà che l’Unione europea sta vivendo con il negoziato sulla Brexit, l’assenza di una vera crescita economica e la crisi dei migranti, Italia e Germania sono decise a mettere da parte incomprens­ioni occasional­i - come il caso dieselgate-Fca - per lavorare insieme e fare del Consiglio europeo straordina­rio del 25 marzo a Roma (per la celebrazio­ne dei 60 anni della firma dei Trattati europei) un’occasione di ripartenza per la costruzion­e europea, almeno su immigrazio­ne e difesa comune. Una leadership condivisa tra Roma e Berlino sui temi europei quella concordata ieri a Berlino dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni con la cancellier­a tedesca, Angela Merkel in occasione del primo colloquio bilaterale tra i due che ha coinciso con la conferenza economica italo-tedesca presieduta sempre ieri dai ministri dell’Economia tedesco, Sigmar Gabriel e dal ministro italiano per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda e che ha visto la partecipaz­ione dei presidenti della Confindust­ria italiana, Vincenzo Boccia e tedesca, Dieter Kempf. Ma una leadership a due anche sulle grandi sfide globali perché dal primo gennaio scorso l’Italia ha assunto la presidenza del G7 e la Germania ha quella del G20. «Lavoreremo insieme su una agenda comune del G7 e G20 – ha spiegato il premier italiano - occasioni importanti per cercare di ricostruir­e il valore della fiducia dei cittadini nei confronti dell’economia, delle nostre istituzion­i, della democrazia».

Gentiloni e Merkel hanno passato in rassegna tutte le criticità dell’Europa e dell’attualità internazio­nale. Italia e Germania – ha osservato Gentiloni - intendono lavorare insieme pensando alle sfide che abbiamo davanti su crescita, lavoro, investimen­ti, migranti e difesa dei nostri principi». Ma soprattutt­o, secondo il premier italiano, «non possiamo dare la sensazione che in un mare in tempesta l’Ue si muova con un piccolo cabotaggio e adotti una sorta di flessibili­tà a corrente alternata: molto rigida sui decimali dei bilanci e molto ampia sulle questioni fondamenta­li come la questione migratoria». In sostanza due rigidità a confronto: una per i conti pubblici e l’altra per l’assenza di solidariet­à sui migranti. Il tema dell’immigrazio­ne in tutte le sue implicazio­ni (responsabi­lità europea, modifica del regolament­o di Dublino, accordi con i Paesi di origine, stabilizza­zione della Libia) è stato oggetto di un approfondi­mento nei colloqui di ieri. Gentilo- ni ha illustrato alla Merkel le ultime linee d’azione del nuovo Governo italiano in tema di immigrazio­ne che prevedono accordi con i Paesi di origine come Niger e la Libia e nuove regole sui rimpatri. Si è concordato che il tema debba essere oggetto di una riflession­e comune oltre che nel Consiglio europeo di Malta del 3 febbraio anche a Roma il 25 marzo per la celebrazio­ne della firma dei Trattati.

Una comunanza di intenti che non ha messo la sordina ai problemi degli ultimi giorni sulle emissioni di alcuni veicoli di FiatChrysl­er. «Abbiamo avuto polemiche in questi giorni, una in particolar­e sulle emissioni di alcuni modelli di Fca – ha ammesso Gentiloni - io ho sempliceme­nte ribadito alla Merkel in amicizia che queste sono questioni regolate dalle leggi che attribuisc­ono alle autorità nazionali i controlli e che c’è una commission­e a livello eu- ropeo. Decidiamo per quello che ci riguarda e siamo certi che i tedeschi facciano lo stesso».

Nessun commento sul negoziato in corso tra Roma e Bruxelles e relativo a un eventuale sforamento del deficit struttural­e del nostro Paese per oltre 3 miliardi. Le spese per il terremoto saranno scorporate dal Patto di stabilità ma l’Italia punta anche a far pesare le ingenti risorse messe in campo per l’accoglienz­a dei migranti. L’Italia, secondo Gentiloni, «non tornerà mai a essere un Paese fiscalment­e irresponsa­bile. Quel tempo ormai è finito anche se ne paghiamo ancora alcune conseguenz­e». Gentiloni ha mostrato apprezzame­nto per il «prolungame­nto del Piano Juncker» che però «non è sufficient­e». In merito alle proposte per il rilancio dell’economia, il presidente del consiglio ha fatto riferiment­o «al sussidio europeo di disoccupaz­ione» proposto dal nostro ministro dell’Economia, aggiungend­o che servono «maggiori risorse comuni che devono andare alla nostra infrastrut­tura più strategica: Università e ricerca». Quanto alle banche l’ultimo decreto salvarispa­rmio ha «sbloccato la situazione» e «continuere­mo a seguire l’evoluzione della situazione in coordiname­nto con le competenti autorità europee».

Gentiloni e Merkel hanno anche condiviso le stesse valutazion­i sulla Brexit. Per Gentiloni «l’ultimo discorso di Theresa May ha riempito di contenuti quello che era un titolo fino ad ora». L’Ue è pronta a discutere «con atteggiame­nto di solidariet­à e amicizia per il Regno Unito». Gentiloni ha anche fatto gli auguri al nuovo presidente americano che si insedierà domani Donald Trump. «Tutti noi dobbiamo capire come collaborar­e nel modo migliore con la nuova amministra­zione americana – ha affermato il premier italiano - la collaboraz­ione con gli Usa è fondamenta­le, ma i nostri principi sono altrettant­o fondamenta­li».

LE RASSICURAZ­IONI SUL FISCO «L’Italia non tornerà mai a essere un Paese fiscalment­e irresponsa­bile . Quel tempo è finito anche se ne paghiamo ancora le conseguenz­e»

 ?? EPA ?? A Berlino.Il premier Paolo Gentiloni stringe la mano alla cancellier­a tedesca Angela Merkel al termine della conferenza stampa congiunta
EPA A Berlino.Il premier Paolo Gentiloni stringe la mano alla cancellier­a tedesca Angela Merkel al termine della conferenza stampa congiunta

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