Le imprese: più investimenti nel digitale, priorità per crescere
Boccia: serve un piano a medio termine, industria al centro
Investire di più per crescere. Puntando sulle infrastrutture, soprattutto quelle digitali. Uno sforzo che devono fare tutti i paesi europei, in particolare Italia e Germania, le due nazioni più industrializzate della Ue e che vogliono continuare a mantenere la leadership nel manifatturiero.
Per farlo, la strada è unire le forze, aumentare la collaborazione tra sistemi industriali e nella politica. Ne hanno convenuto tutti ieri mattina alla Conferenza economica italo-tedesca che si è tenuta a Berlino. «La partita ormai è chiara, la sfida è tra Europa e mondo esterno. Ai nuovi protezionismi possiamo rispondere solo come Europa», è la convinzione del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che ha rilanciato la frase dei giorni scorsi della Cancelliera Angela Merkel, « gli europei devono essere padroni del proprio destino», in risposta a Donald Trump. C’era la Merkel a concludere la conferenza, insieme al presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, oltre ai ministri dell’Economia e dello Sviluppo, Sigmar Gabriel e Carlo Calenda. È la prima volta di un dialogo a quattro, ha sottolineato il nostro presidente del Consiglio, tra la politica e la business community.
Moltissimi gli imprenditori in sala, italiani e tedeschi, e anche sul palco, insieme a Boccia e al suo omologo, presidente della Bdi, Dieter Kempf. La volontà del mondo delle imprese è di giocare un ruolo attivo nelle politiche nazionali ed europee. Va in questa direzione il lavoro che Confindustria e Bdi svolgono da tempo: «Abbiamo una collaborazione storica, non ci dobbiamo limitare al vertice bilaterale che si tiene ogni anno a Bolzano, ma va costruito un vero e proprio partenariato industriale su temi come gli standard di Industria 4.0 o la contaminazione dei di- gital hub». Un impegno che ieri Kempf ha condiviso, nel metodo e nei contenuti. Bisogna aumentare la digitalizzazione delle due economie e di tutta l’Europa. Lo hanno sottolineato Boccia e Kempf, oltre agli altri ospiti, a partire da Wilhelm Molterer, direttore esecutivo del Fondo europeo per gli investimenti strategici, facendo il punto sui risultati e sugli obiettivi del piano Juncker.
È un tema che va fatto comprendere soprattutto alle pmi, bisogna far cambiare loro atteggiamento, condividendo le best practice, è stato uno dei punti sollevati da Kempf. « Condivido le sue parole, Industria 4.0 è una questione culturale più che tecnologica. Non basta avere attenzione al prodotto, bisogna essere eccellenti un tutte le funzioni aziendali » , ha sottolineato Boccia, che ha rilanciato l’idea di « lavorare insieme ad un piano di medio termine, tenendo conto delle esigenze nazionali, rimettendo la questione industriale al centro delle politiche europee e di quelle dei singoli paesi » . Chiedere una politica industriale, ha spiegato, non vuol dire chiedere scambi ma un paese più competitivo. In questa chiave il presidente di Confindustria ha apprezzato molto la legge di bilancio: «Per la prima volta si incide sui fattori di competitività e non sui settori » .
La vicenda del dieselgate e della polemica del il ministro dei Trasporti tedesco, che ha chiesto alla Ue di ritirare alcuni modelli Fca, è rimasta dietro le quinte. «Ha pesato poco, mi sembra che sia più una questione interna alla Germania», ha detto Boccia, aggiungendo di condividere le parole del ministro Calenda. «Dobbiamo evitare di fare una guerra tra di noi, perché la partita è tra noi e gli altri, non fra paesi d’Europa e industria d'Europa. Intanto – ha aggiunto- come italiani auspichiamo che Fca possa dimostrare quanto prima di poter uscire da questa situazione».
Molta attenzione ieri è stata data alle Pmi, più indietro rispetto alle grandi nell'attuazione dell’innovazione digitale. Ed è a queste che si sono rivolge in particolare l'attenzione di istituzioni come la Cassa depositi e prestiti e l’omologa Kfw tedesca, come è stato detto durante la conferenza. Istituzioni che stanno già collaborando. Le Pmi, come è emerso, sono quelle che trovano più difficoltà a trovare credito per progetti di investimento a lungo termine. E proprio al credito è dedicato il documento che Confindustria e Bdi hanno presentato martedì, alla vigilia del vertice, come ha sottolineato Boccia, che si è congratulato con Antonio Tajani per la nomina al vertice del Parlamento europeo: «Dà lustro all’Italia e conforta il mondo industriale per la competenza mostrata nelle vesti di commissario europeo».
LA NOMINA DI TAJANI Il leader di Confindustria: «Dà lustro all’Italia e conforta il mondo industriale per la competenza mostrata nelle vesti di commissario Ue»