Kempf (Bdi): ai governi proposte condivise con gli industriali italiani
La battaglia comune è la crescita e l’occupazione. E far sì che la politica sia attenta alle istanze delle imprese, in quanto motore dello sviluppo. Lo dice al Sole 24 Ore Dieter Kempf, neopresidente della Confindustria tedesca (Bdi).
La battaglia comune è la crescita e l’occupazione. E far sì che la politica sia attenta alle istanze delle imprese, in quanto motore dello sviluppo. «Per la Germania è un anno di elezioni. Come Bdi abbiamo un pacchetto di proposte da presentare al governo, che condivideremo anche con Confindustria». Dieter Kempf da due settimane è presidente dell’ organizzazione delle industrie tedesche. La conferenza economica Italia-Germania di ieri mattina è stata per lui, in questo nuovo ruolo, la prima occasione pubblica di confronto sul futuro del manifatturiero, sia con la politica che con il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. Ma con il numero uno degli industriali italiani il dialogo si era già avviato: proprio l’al- tro ieri, alla vigilia del vertice di Berlino, Confindustria e Bdi hanno messo a punto un documento comune sul credito e sulla necessità di sbloccare gli investimenti alle imprese per rilanciare la crescita. Il tassello più recente di una collaborazione tra le due organizzazione che ormai è strutturata e va avanti da tem- po e che ha una tappa consolidata nel bilaterale di ottobre di Bolzano. L’impegno preso tre mesi fa era stato quello di lavorare insieme costantemente, senza limitarsi all’appuntamento annuale, su una serie di temi individuati nella dichiarazione congiunta e nel patto per la competitività firmati ad ottobre. Una collaborazione, tra sistemi industriali e tra nazioni, che è stata rilanciata e considerata necessaria ieri mattina, sia dagli imprenditori che dalla politica.
Un motivo in più per Confindustria e Bdi di andare avanti insieme: con quali prospettive?
Le sfide che abbiamo davanti, a partire dalla open innovation, non possiamo coglierle da soli. Né come imprese, né come paesi. La collaborazione tra le due organizzazioni imprenditoriali è la base per la collaborazione tra le industrie. E viceversa. Sono due elementi che vanno avanti parallelamente.
In vista delle elezioni Bdi ha messo a punto una serie di proposte: ne ha già parlato con Boccia?
Con il presidente di Confindustria abbiamo parlato molto in questi due giorni a Berlino. Anche Confindustria presenterà un pacchetto di interventi finalizzati alla crescita. Comunque vorrei sottolineare che il merito delle questioni è importante, ma è più importante ancora la collaborazione in sé, come processo.
Le imprese dei primi due paesi manifatturieri d’Europa uniscono le forze per mettere al centro la questione indu- striale: dal dibattito è emersa la necessità di rilanciare gli investimenti e spingere l’acceleratore sulla digitalizzazione. Condivide?
Bisogna incrementare gli investimenti nell’industria e nei servizi. Industria 4.0 è una trasformazione dei processi più che dei prodotti, le pmi non l’hanno ancora assorbito in pieno e devono cambiare atteggiamento. Come Bdi ci dobbiamo impegnare perché ci sia un nuovo modo di pensare e si facciano gli investimenti adeguati. Da questo punto di vista il tema del credito è fondamentale. Ma c’è anche un’altra questione che ritengo centrale: la sicurezza politica e della società, perché se un’azienda vuole investire la prima preoccupazione che ha è se vale la pena farlo. Poi si pone il problema di trovare i finanziamenti.
Potrebbe essere un successivo position paper…
Con Boccia ne abbiamo parlato. Abbiamo parlato anche dell’importanza del modo di comunicare delle nostre associazioni. Uno dei compiti che abbiamo è
«Credito fondamentale ma per gli investimenti servono anche sicurezza politica e sociale»
«Per le sfide che abbiamo davanti è fondamentale la collaborazione tra le nostre organizzazioni»