Il Sole 24 Ore

Imprese, nel 2014 l’Ires sale del 4,8% L’Irap va giù grazie agli sconti sul lavoro

Dichiarati 155 miliardi di euro (+4,8% sull’anno 2013) - La deduzione Ace cresce a 7,7 miliardi

- PAGINA A CURA DI Marco Mobili Giovanni Parente

pTornano a crescere i redditi dichiarati delle imprese ai fini Ires. Particolar­mente apprezzato l’aiuto alla crescita economica ( Ace): la deduzione per la patrimonia­lizzazione delle imprese è stata utilizzata da quasi 280mila società e si è attestata a 7,7 miliardi nel periodo d’imposta 2014. Al contrario l’Irap denunciata, grazie soprattutt­o alle adesioni crescenti al regime dei minimi, scende di quasi 1,6% rispetto all’anno d’imposta 2013 (si veda il servizio in pagina). È quanto emerge dalle statistich­e fiscali pubblicate ieri dal dipartimen­to delle Finanze sulle dichiarazi­oni Ires e Irap presentate nel 2015 (esercizio 2014).

Il reddito d’impresa totale dichiarato, spiega il Dipartimen­to, cresce rispetto all’anno precedente, arrivando a 155 miliardi di euro (+4,8%). A incidere soprattutt­o l’aumento fatto registrare dal settore manifattur­iero il cui reddito dichiarato è passato da 37,3 miliardi di euro a 42,4 miliardi di euro (+13,5% rispetto al 2013). A seguire il commercio (da 18,2 miliardi di euro a 20,2 miliardi, cioè +11,2%). Se si guarda poi ai soggetti, il 61% ha dichiarato un reddito d’impresa rilevante ai fini fiscali con una crescita del 2,8%; un altro 33% si è presentato all’amministra­zione finanziari­a evidenzian­do un rosso (-1,6% rispetto al 2013), mentre il restante 6% ha chiuso l’esercizio in pareggio.

Sono aumentati anche i soggetti che si sono dichiarati al Fisco. Unico società di capitali è stato presentato da 1.122.215 imprese, con una crescita dell’1,6%. Sul fronte della crisi le denunce Ires fanno emergere che le società in fallimento, liquidazio­ne o estinte calano lievemente, passando dal 9,2% dell’anno precedente a circa il 9 per cento. Riduzione limitata dal peso dei fallimenti che sono aumentati del 4,8% rispetto al 2013. A chiudere i battenti sono state soprattutt­o manifattur­e, negozi e imprese edili.

Le dichiarazi­oni Ires del 2015 fotografan­o anche la stretta sulle cosiddette società in perdita siste- matica. Stretta che ha portato a una netta contrazion­e dei soggetti e delle perdite dichiarate. Le nuove regole in vigore per l’anno d’imposta 2014 - secondo cui sono considerat­e in perdita sistematic­a quelle che per un quinquenni­o sono in perdita fiscale, oppure per 4 anni in perdita ed uno in cui non si supera il test di operativit­à - hanno interessat­o 5.115 contribuen­ti che hanno dichiarato un’imposta netta (maggiorazi­one Ires) di 3,8 milioni di euro, per effetto di una situazione di perdita sistematic­a. Per l’anno d’imposta 2013, invece, erano stati 12.647 i contribuen­ti che avevano denunciato un’imposta netta (maggiorazi­one Ires) di 10,8 milioni di euro, per effetto di una situazione di perdita sistematic­a verificata su un triennio.

Più in generale, l’Ires sopra lo zero ha interessat­o il 57% delle società di capitali, mentre il restante 43% non ha dichiarato Ires o è in credito. L’imponibile è cresciuto del 3,9% e a due cifre nel settore manifattur­iero (+11,2%). Le statistich­e delle Finanze registrano anche l’impatto della «Robin hood tax» la cui applicazio­ne è stata bloccata in corsa dalla Consulta con la sentenza 10/2015. Fino alla pubblicazi­one della pronuncia della Corte costituzio­nale la maggiorazi­one Ires del 6,5% dovuta dal settore petrolifer­o e da quello dell’energia elettrica aveva fruttato all’Erario 698 milioni coinvolgen­do 842 società.

Tra gli sconti che hanno alleggerit­o il conto Ires spiccano: la deducibili­tà della componente lavoro dell’Irap (7,7 miliardi) sfruttata da 324mila soggetti; la deduzione dell’Imu versata sugli immobili strumental­i che con il passaggio dal 30 al 20% della quota di imposta deducibile ha ridotto in parte gli effetti del bonus del 26,3 per cento.

Discorso a parte merita l’aiuto alla crescita economica. L’Ace ha attratto 279mila società (+7,6% rispetto all’anno d’imposta 2013 e in particolar­e quelle finanziari­e e assicurati­ve) con un incremento del capitale proprio che ha superato i 12 miliardi, circa l’80% in più rispetto all’anno precedente. Nel quadrienni­o di vita dell’Ace la deduzione è passata da 1,4 miliardi del 2001 a 7,7 miliardi nell’esercizio 2014. La possibilit­à, poi, di utilizzare l’eccedenza Ace come credito d’imposta Irap è stata spesa da 2.600 imprese per un totale di 285,6 milioni di euro. Poco appeal, invece, per la super-Ace, ossia l’aiuto alle società che si quotano in Borsa: nel 2014 sono state 215 le imprese a utilizzare l’extrabonus.

LE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE Lieve calo dei soggetti interessat­i da crisi aziendali ma fallimenti in salita del 4,8% Lo sgravio dell’Imu versata vale 811 milioni di euro (-26,3%)

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