«Mai vista serie di 4 sismi di magnitudo 5»
p Ci sono state 45mila scosse di terremoto dal 24 agosto a oggi. Dal primo gennaio 2016 si sono verificate 24 scosse di magnitudo superiore a 4.5. Solo ieri si sono contate 120 scosse in cinque ore, di cui quattro di magnitudo tra 5.0 e 5.5. Una cosa mai vista neanche dai tecnici dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che registra e informa con tempestività su ogni "palpito" della crosta terrestre: la successione di quattro sismi di magnitudo 5 nell’arco di poche ore, ha detto all’Ansa il sismologo Alessandro Amato, « è un fenomeno nuovo nella storia recente per le modalità con le quali si è manifestato » .
Per una scossa che si avverte ce ne sono centinaia che si avvertono meno, perché più localizzate, ma a volerlo ascoltare il messaggio che arriva dagli Appennini è chiaro. Questo terremoto non è finito, come piacerebbe alle norme e alle scadenze della burocrazia. Questo terremoto non finisce, ma ci accompagnerà per molto tempo ancora. L’Italia è destinata a seguire la strada già percorsa da paesi come il Giappone o la California, che da anni convivono con questo fenomeno indubbiamente scomodo ma naturale.
Gli Appennini ci hanno proiettato nuovamente nell’emergenza, ma - superata l’emergenza - si dovrà riprogrammare l’agenda della prevenzione, affidata a Casa Italia, e della ricostruzione, affidata alla struttura commissariale.
La parola chiave resta la prevenzione, che con Casa Italia il governo ha appena cominciato a mettere in campo, Prevenzione da declinare in tutti i modi, per continuare ad abitare negli stessi paesi, continuare a produrre nelle stesse fabbriche, e continuare a promuovere il turismo negli stessi borghi.