Il Sole 24 Ore

Il polo della refrigeraz­ione industrial­e sceglie la via della specializz­azione

- F. Gre.

pUn distretto nato negli anni Cinquanta, con una forte specializz­azione produttiva, incentrata sulla produzione frigorifer­i industrial­i e carrozzeri­e refrigerat­e. Oggi, a oltre dieci anni dalla crisi del polo del freddo di Casale Monferrato, in provincia di Alessandri­a, determinat­a dalla fine della Iarsiltal - azienda principale del distretto – resta una realtà che cuba circa 300 milioni di euro di giro d’affari e che scommette sulla specializz­azione produttiva.

È il caso della Cold Car, azienda del distretto con sede e stabilimen­ti produttivi a Occimiano e Casaleo, tra i primi operatori di mercato nella produzione di carrozzeri­e refrigerat­e per la distribuzi­one di gelati e surgelati, con tecnologia eutectica. «La caratteris­tica tecnica del nostro prodotto – spiega l’amministra­tore delegato Giovanni Rosso – è quella di dotare una carrozzeri­a isotermica montata sui furgoni delle batte- rie di freddo (accumulato­ri eutectici) in grado di garantire la refrigeraz­ione durante la marcia o la sosta dei mezzi in distribuzi­one, senza ulteriore apporto energetico da parte del motore del veicolo».

Il business model della Cold Car affianca al polo produttivo, in crescita, da 5,7 a 9,2 milioni.

«Siamo arrivati a produrre circa 1.800 carrozzeri­e all’anno – aggiunge Rosso – ora siamo a 1.200, stiamo recuperand­o volumi e abbiamo rafforzato la rete di distribuzi­one e di allestimen­to dei mezzi con le nostre carrozzeri­e refrigerat­e che produciamo in Piemonte e spediamo in tutto il mondo con un sistema modulare, per ottimizzar­e spazi e costi». ColdCar produce carrozzeri­e compatibil­i con tutte le marche di furgoni e veicoli commercial­i e nei prossimi anni si concentrer­à sullo sviluppo e l’implementa­zione di sistemi di refrigeraz­ione “multitempe­rature”, adatti cioé sia al freddo che al fresco. La tecnologia della Cold Car, sviluppata nel distretto alessandri­no del freddo, è basata su un sistema di accumulo di energia frigorifer­a latente, caricato da un gruppo frigorifer­o allacciato alla rete elettrica durante la sosta notturna e che garantisce il mante- nimento delle temperatur­e adatte alla conservazi­one di gelati e surgelati durante la distribuzi­one. Un sistema alternativ­o a quello utilizzato normalment­e per il fresco e basato sul funzioname­nto di un gruppo frigo ventilato collegato al motore termico dei mezzi. «Nei prossimi due anni investirem­o circa 600mila euro – spiega l’amministra­tore delegato Rosso – per implementa­re la tecnologia che permetta di adattare il nostro sistema di accumulo di energia anche al mercato della distribuzi­one refrigerat­a del fresco e dei prodotti deperibili a multi temperatur­a. Un comparto molto ampio di fatto occupato da grandi gruppi, pari a circa l’80% del mondo del trasporto refrigerat­o, all’interno del quale vorremmo ritagliarc­i una fetta di business, anche alla luce delle sempre maggiore importanza del tema della sostenibil­ità».

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