«Più unione per mettere insieme gli sforzi di tutti»
In un vertice di Davos che assomiglia a un fortino assediato dai fantasmi di Trump e del protezionismo, parole di riscossa e speranza sono giunte dal seminario su come “rimettere in sesto un’Europa disunita”, a cui hanno partecipato il presidente dell’Eni e di BusinessEurope Emma Marcegaglia, il Nobel Joseph Stiglitz e il commissario europeo Pierre Moscovici moderati da John Harris direttore di Politico.
«Bisogna avere una visione lunga ma anche essere pratici e pragmatici per risolvere i problemi, tutti insieme. Problemi come immigrazione, terrorismo e confini. E tutto questo richiede una maggiore unione per mettere insieme gli sforzi», ha affermato Emma Marcegaglia, intervenendo al World Economic Forum.
L’imprenditrice ha spiegato che servono maggiori investimenti in istruzione ma soprattutto ha avanzato la richiesta del mondo degli affari «di lavorare sulla competitività, in termini anche di posti di lavoro». Marcegaglia si è detta anche contraria al protezionismo che serpeggia in Europa che ha definito un « nonsense perché la maggior parte degli introiti arriva dall’estero», soprattutto per Paesi come l’Italia export oriented. farà quello che dice e potrebbe essere un disastro. Dobbiamo essere preparati a questa evenienza. Potrebbe essere un danno per l’Europa. Io però credo che sia più probabile che si avveri il primo scenario». Quanto alla Brexit, i britannici «non possono chiedere il controllo sulle persone e l’accesso al mercato; mi spiace per un Paese molto competitivo come la Gran Bretagna ma non c’è spazio per l’Europa à la carte ».
Il Nobel Joseph Stiglitz ha auspicato che l’Europa torni alla crescita economica a breve e si è augurato che l’Unione sopravviva alla sua crisi attuale perché è interesse di tutti nel mondo che «l’Europa del rispetto dei diritti umani resti integra».
Il commissario europeo Pierre Moscovici ha ricordato il 18% di giovani disoccupati in Europa con punte superiori al 50% in Spagna e Grecia. «Una situazione inaccetabbile a cui bisogna rispondere con politiche di crescita», ha detto. «Ma la strada maestra è la cooperazione tra gli Stati» per superare le divergenze e trovare soluzioni condivise. «Mi auguro che la previsione del Nobel Joseph Stiglitz, che l’Europa resti unita nel prossimo futuro, si avveri», ha dichiarato con un sorriso, il commissario europeo.
Infine è intervenuta la managing director dell’Fmi, la francese Christine Lagarde, sulla risposta da dare alla crisi della classe media e alle sue manifestazioni populiste. «I politici devono trovare il tempo per agire e trovare le soluzioni», ha detto Lagarde.
I politici «sono lì per migliorare la situazione, quindi spero che si trovi il tempo per varare le politiche che assicurino un maggiore benessere alle persone». Se i politici «sono preoccupati dai flussi di migranti e di rifugiati, dalla massicce disparità di reddito, girare le spalle alla globalizzazione, agli aiuti allo sviluppo è esattamente l’approccio sbagliato», ha anche detto Lagarde. «La globalizzazione deve essere modificata - ha detto – ma non si può dire che è sbagliata, questa è una scorciatoia».
Da ultimo va segnalato il discorso di Joe Biden, il vice presidente americano in carica ancora per 48 ore che ha invitato l’Europa a stare unita, a cooperare nella Nato per fronteggiare i tentativi portati avanti dalla Russia di dividere l’Europa.