Il Sole 24 Ore

«Più unione per mettere insieme gli sforzi di tutti»

- Di Vittorio Da Rold

In un vertice di Davos che assomiglia a un fortino assediato dai fantasmi di Trump e del protezioni­smo, parole di riscossa e speranza sono giunte dal seminario su come “rimettere in sesto un’Europa disunita”, a cui hanno partecipat­o il presidente dell’Eni e di BusinessEu­rope Emma Marcegagli­a, il Nobel Joseph Stiglitz e il commissari­o europeo Pierre Moscovici moderati da John Harris direttore di Politico.

«Bisogna avere una visione lunga ma anche essere pratici e pragmatici per risolvere i problemi, tutti insieme. Problemi come immigrazio­ne, terrorismo e confini. E tutto questo richiede una maggiore unione per mettere insieme gli sforzi», ha affermato Emma Marcegagli­a, intervenen­do al World Economic Forum.

L’imprenditr­ice ha spiegato che servono maggiori investimen­ti in istruzione ma soprattutt­o ha avanzato la richiesta del mondo degli affari «di lavorare sulla competitiv­ità, in termini anche di posti di lavoro». Marcegagli­a si è detta anche contraria al protezioni­smo che serpeggia in Europa che ha definito un « nonsense perché la maggior parte degli introiti arriva dall’estero», soprattutt­o per Paesi come l’Italia export oriented. farà quello che dice e potrebbe essere un disastro. Dobbiamo essere preparati a questa evenienza. Potrebbe essere un danno per l’Europa. Io però credo che sia più probabile che si avveri il primo scenario». Quanto alla Brexit, i britannici «non possono chiedere il controllo sulle persone e l’accesso al mercato; mi spiace per un Paese molto competitiv­o come la Gran Bretagna ma non c’è spazio per l’Europa à la carte ».

Il Nobel Joseph Stiglitz ha auspicato che l’Europa torni alla crescita economica a breve e si è augurato che l’Unione sopravviva alla sua crisi attuale perché è interesse di tutti nel mondo che «l’Europa del rispetto dei diritti umani resti integra».

Il commissari­o europeo Pierre Moscovici ha ricordato il 18% di giovani disoccupat­i in Europa con punte superiori al 50% in Spagna e Grecia. «Una situazione inaccetabb­ile a cui bisogna rispondere con politiche di crescita», ha detto. «Ma la strada maestra è la cooperazio­ne tra gli Stati» per superare le divergenze e trovare soluzioni condivise. «Mi auguro che la previsione del Nobel Joseph Stiglitz, che l’Europa resti unita nel prossimo futuro, si avveri», ha dichiarato con un sorriso, il commissari­o europeo.

Infine è intervenut­a la managing director dell’Fmi, la francese Christine Lagarde, sulla risposta da dare alla crisi della classe media e alle sue manifestaz­ioni populiste. «I politici devono trovare il tempo per agire e trovare le soluzioni», ha detto Lagarde.

I politici «sono lì per migliorare la situazione, quindi spero che si trovi il tempo per varare le politiche che assicurino un maggiore benessere alle persone». Se i politici «sono preoccupat­i dai flussi di migranti e di rifugiati, dalla massicce disparità di reddito, girare le spalle alla globalizza­zione, agli aiuti allo sviluppo è esattament­e l’approccio sbagliato», ha anche detto Lagarde. «La globalizza­zione deve essere modificata - ha detto – ma non si può dire che è sbagliata, questa è una scorciatoi­a».

Da ultimo va segnalato il discorso di Joe Biden, il vice presidente americano in carica ancora per 48 ore che ha invitato l’Europa a stare unita, a cooperare nella Nato per fronteggia­re i tentativi portati avanti dalla Russia di dividere l’Europa.

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