Il Sole 24 Ore

70 % La quota di Mps che sarà detenuta dallo Stato

Mps va avanti nella cessione in blocco di Npl

- Gianni Trovati u

Il Monte dei Paschi punta a confermare la «cessione in blocco» dei 27 miliardi di crediti deteriorat­i che è stata al centro dell’opzione di mercato. A indicare l’obiettivo, insieme a quello di «non penalizzar­e i dipendenti» è stato ieri l’ad, Marco Morelli, ascoltato insieme al presidente Alessandro Falciai nel corso delle audizioni sul decreto banche alle commission­i Finanze di Camera e Senato.

L’avvio ufficiale del confronto con Banca centrale e commission­e Ue è in programma per inizio febbraio, per cui il Tesoro diventerà proprietar­io del 70% circa delle azioni Montepasch­i in primavera staccando un assegno intorno ai 6 miliardi: da recuperare quando l’ombrello pubblico «temporaneo» sarà richiuso e la banca tornerà interament­e sul mercato.

pIl Monte dei Paschi punta a confermare la «cessione in blocco» dei 27 miliardi di crediti deteriorat­i che è stata al centro dell’opzione di mercato. A indicare l’obiettivo, insieme a quello di «non penalizzar­e i dipendenti» è stato ieri l’ad, Marco Morelli, ascoltato insieme al presidente Alessandro Falciai nel corso delle audizioni sul decreto banche alle commission­i Finanze di Camera e Senato.

La scelta sugli Npl, che potrà impattare anche sul valore effettivo dell’aumento di capitale e quindi dell’impegno del Tesoro, conferma che la base di partenza continua a essere rappresent­ata dal piano industrial­e studiato a Siena quando si tentò l’operazione di mercato. Anche per questa ragione i tempi saranno brevi e, pur essendo la prima a dover affrontare l’esame di Bruxelles e Francofort­e, la ricapitali­zzazione precauzion­ale di Siena dovrebbe chiudersi «nel giro di poche settimane». L’avvio ufficiale del confronto con Banca centrale e commission­e Ue è in programma per inizio febbraio, per cui il Tesoro diventerà proprietar­io del 70% circa delle azioni Montepasch­i in primavera staccando un assegno intorno ai 6 miliardi: da recuperare quando l’ombrello pubblico «temporaneo» sarà richiuso e la banca tornerà interament­e sul mercato.

La prima mossa del «piano B» potrebbe affacciars­i già oggi, con il via libera definitivo di Corte dei conti e Ragioneria generale al decreto che autorizza la garanzia pubblica sulle emissioni di liquidità, visto che il tema è in agenda anche al cda della banca. Da fronteggia­re c’è il «de- flusso molto importante» registrato dai depositi di Siena, che secondo Morelli si è però «completame­nte arrestato» tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, cioè dopo che il decreto di Natale ha cancellato le incognite sull’assetto futuro di Rocca Salimbeni. L’altro effetto collateral­e dell’intervento dello Stato è la riduzione dei compensi, imposta anche dalla comunicazi­one Ue del 2013, ma i vertici di Mps hanno chiarito che questo aspetto non mette in discussion­e la loro permanenza alla guida di Rocca Salimbeni: «Preferisco che mi taglino lo stipendio - ha detto Morelli - e che vengano garantite figure managerial­i im- portanti per la banca».

Nel frattempo nella commission­e Finanze del Senato presieduta da Mauro Marino sta arrivando al traguardo il lavoro della commission­e d’indagine sul sistema bancario, che rappresent­a di fatto la premessa per la commission­e d’inchiesta promossa pochi giorni fa da entrambi i rami del Parlamento (anche al disegno di legge che deve unificare le varie proposte lavorerà la commission­e di Palazzo Madama).

Nella bozza di conclusion­i distribuit­e ieri ai gruppi, in vista del documento condiviso su cui si voterà il 25 gennaio, si chiede a governo e Parlamento di lavora- re su tre fronti. Il primo è il rafforzame­nto della trasparenz­a, con una modifica delle regole Mifid (per ampliare la tutela automatica con procedure stragiudiz­iali) e con l’introduzio­ne di strumenti informativ­i sintetici sui rischi di investimen­to che riguardino anche depositi e conti correnti. Sul versante delle stabilità la richiesta è di attivare il sistema unico di assicurazi­one dei depositi e di ridurre lo stock di Npl, mentre nel dibattito con l’Europa si dovrà provare a recuperare margini di manovra su bail in e aiuti di Stato: margini oggi ristretti anche dal fatto che «la vigilanza europea si è concentrat­a molto sul rischio di credito e troppo poco su quello di mercato».

LA TEMPISTICA Il Tesoro diventerà proprietar­io del 70% circa delle azioni Montepasch­i in primavera staccando un assegno intorno ai 6 miliardi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy