Il Sole 24 Ore

«La via della public company dove il management è garante»

Ceo di Prysmian

- Mo.D.

p« Il controllo non si esercita solo con il numero delle azioni, ma anche coni risultati e con il fatto che tutti gli azionisti ti seguano». Valerio Battista, amministra­tore delegato di Prysmian, guida dal 2005 la società internazio­nale ora vera public company italiana, quindi senza un azionista di maggioranz­a. Nel capitale le quote segnalate da Consob sono solo due: quella del 6,199% di Clubtree (società partecipat­a da TIP al 35,0%, Angelini Partecipaz­ioni Finanziari­e al 32,5% e d'Amico Società di Navigazion­e al 32,5%) e quella del 3,034% di Norg es Bank. Il management della società, poi, controlla circ al ’1 percento. Il resto del capitale è in mano a investitor­i istituzion­ali ep riva ti.Pr ys mianhainc orso, peraltro, la terza edizione dell’iniziativa di acquisto di azioni a prezzi scontati del 15% per i dipendenti, che questa volta coinvolger­à anche le attività in Cina. «È un’opportunit­à per rendere partecipi i dipendenti dei risultati del gruppo» sottolinea Battista.

Nonostante l’azionariat­o diffuso, la società ha vissuto nella stabilità di gestione dalla quotazione in Borsa del 2007. «Non ci si può proteggere da un eventuale attacco di qualcuno che voglia conquistar­e una società. È chiaro che essendo una public company, noi facciamo l’interesse di tutti gli azionisti. Se l’interesse di tutti gli stakeholde­r è rispettato, il problema della cessione a terzi non si pone. Anche un’Opa sarebbe una creazione di valore» spiega Battista. «E Prysmian - aggiunge il ceo - a riprova delle intenzioni di rimanere in Italia ha voluto la nuova sede proprio dove c'è lo storico cuore tecnologic­o di Milano, tra il Politecnic­o e la Bicocca, costruendo­ci l’headquarte­r insieme alla Ricerca e Sviluppo».

Il 70% delle imprese italiane è ancora a controllo familiare. Il problema nasce proprio con il passaggio generazion­ale. La soluzione sta nella managerial­izzazione delle imprese?

Quando una società è controllat­a da una famiglia c’è un problema di succession­e familiare che può portare a una guida della società che non è quella ottimale. Se l’imprendito­re non ha la lungimiran­za di creare una succession­e adeguata all’interno della famiglia deve avere il coraggio di cedere lo scettro a qualcuno esterno alla famiglia.

Quale ruolo può giocare un manager nel garantire scelte che vadano nella direzione del rispetto di tutti gli azionisti?

Le faccio un esempio pratico: quando nel 2005 è stato fatto il leverage buy-out su Pirelli Cavi, da cui è nata Prysmian, di fronte all’ipotesi di leve troppo elevate ho posto una condizione: non sarei stato della partita se si fosse decisa una leva oltre cinque volt el’ E bit da della società. Questo vuol dire fare il bene di tutti gli stakeholde­r e fare scelte sostenibil­i, anche finanziari­amente.

In questi anni avete siete stati approcciat­i da potenziali acquirenti?

Qualche anno fa, quando il titolo viaggiava a corsi bassi, alcuni fondi si sono presentati da me dicendo che sarebbe stato interessan­te delistare la società per farla diventare privata, ma io ho risposto che non sarebbe stato nell’interesse di tutti gli azionisti e quindi che non avrei partecipat­o ad un’operazione simile. Non vedo all’orizzonte pericoli per l’indipenden­za di Prysmian. Certo siamo per definizion­e una società aperta e scalabile e non possiamo escludere, ad esempio, che potrebbe presentars­i alla porta qualche gruppo industrial­e asiatico, intenziona­to ad acquisire la leadership mondiale nel nostro settore. Che stime avete per il 2017? Il business non è brillantis­simo ma continua ad andare bene eabbiamou nord er bo ok abbastanza lungo. Continua ad andare forte il settorete le com.Iln ostro focus è sulla generazion­e di cassa e l’ impiego della cassa riveniente dall’equity linked bondda500m il ioni euro, chep archeggere­mo in unbuybackd­au tilizza re poi nel ca sodi eventuali acquisizio­ni. Perché oggi la nostrale va inizia ad essere veramente bassa.

«Il controllo non si esercita solo con il numero delle azioni, ma anche con i risultati e con il fatto che tutti gli azionisti ti seguano»

«Prysmian vuole stare in Italia e ha costruito la nuova sede proprio dove c'è lo storico cuore tecnologic­o di Milano, tra Politecnic­o e Bicocca»

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Il manager. Valerio Battista

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