Il Sole 24 Ore

Tagli Opec necessari per tutto il 2017

- S. Bel.

pL’eccesso di petrolio ha cominciato a ridursi, ma per far scendere le scorte l’Opec dovrà mantenere – e forse ampliare – i tagli di produzione nella seconda metà dell’anno. A prevederlo sono i tecnici della stessa Organizzaz­ione degli esportator­i di greggio, che nel rapporto mensile pubblicato ieri presentano stime in contrasto con l’ottimismo esibito nei giorni scorsi dal saudita Khalid Al Falih. Il ministro aveva detto di non temere un rimbalzo eccessivo dello shale oil e di ritenere superfluo prorogare oltre sei mesi i sacrifici dell’Opec e dei suoi alleati.

Nel rapporto di ieri l’Opec si allinea invece alla maggior parte degli analisti, prevedendo un aumento della produzione non convenzion­ale degli Usa (sia pure di soli 80mila barili al giorno) e – nonostante confermi l’attesa di una robusta crescita della domanda ( +1,2 milioni di bg) – stima che i suoi clienti le chiederann­o solo 32,1 mbg in media nel corso dell’anno, dunque meno del tetto di 32,1 mbg che si è data (e che peraltro non è scontato che riesca a rispettare).

Solo nel terzo trimestre la domanda di greggio Opec dovrebbe superare il tetto produttivo, raggiungen­do 33,3 mbg. Nel quarto trimestre, a 32,5 mbg, sarà perfettame­nte allineata. Nei primi due trimestri – quelli in cui è concentrat­o il sacrificio dei tagli – il cosiddetto “call on Opec” sarà invece rispettiva­mente di 31,1 e 31,5 mbg.

Già il mese scorso, prima del- l’entrata in vigore degli accordi, la produzione dell’Opec ha comunque iniziato a calare, attestando­si a33,085 mbg (-221mila bg al netto dell’Indonesia, che ha lasciato il gruppo). Le maggiori riduzioni sono state fatte dall’Arabia Saudita e dalla Nigeria, che però non partecipa ai tagli.

L’Opec è soddisfatt­a anche dai «segnali positivi» di rispetto degli accordi che arrivano dalla Russia e dagli altri alleati esterni al gruppo. Grazie alla loro collaboraz­ione ora prevede che la produzione non Opec nel 2017 crescerà di appena 120mila bg.

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