Lvmh pronta a entrare con il 10% nell’azionariato di Marcolin
Crolla in Borsa Safilo (-14%) che r ischia di perdere le licenze
434,8
Fatturato 2015 (in milioni) di Marcolin in crescita sul 2014
Il riassetto del settore dell’occhialeria è partito e promette nuovi movimenti nel breve. Dopo il matrimonio fra il leader internazionale Luxottica ed Essilor annunciato lunedì, di ieri le indiscrezioni, riportate da Bloomberg, secondo le quali Lvmh sarebbe vicino a rilevare una partecipazione del 10% del gruppo italiano di occhiali Marcolin dal fondo Pai Partners, che nel 2013 ha acquisito la società delistandola da Piazza Affari. Marcolin già produce per Lvmh in licenza la linea Emilio Pucci e l’investimento azionario potrebbe preludere alla decisione di concentrare proprio con la società, controllata da Pai Partners, l’intera produzione del colosso francese, facendone una sorta di “hub” per gli occhiali. Secondo le indiscrezioni l’intesa potrebbe prevedere investimenti sulle attività manifatturiere di Marcolin in Italia, come pure la creazione di una newco che assorba tutte le licen- ze di Lvmh. Dall’accordo l’intera società italiana sarebbe valorizzata attorno ai 500 milioni.
Marcolin, nell’esercizio 2015, ha realizzato ricavi da 434,8 milioni di euro in crescita rispetto ai 362,1 milioni dell’anno precedente. Ha visto, poi, migliorare la redditività con un Ebit margin passato dal 5,5% al 6,5%, per un risultato della gestione operativa pari a 28,1 milioni (19,9 milioni del 2014). Il risultato netto complessivo per il 2015 risulta quindi essere pari a 5,8 milioni. La società è partecipata, attraverso una serie di holding (le italiane Marmolda e 3 Cime, le lussemburghesi Pelmo e Tofane), all’85% dai fondi Pai, al 6% dalla famiglia Marcolin, al 3% ciascuno da Diego Della Valle, Andrea Della Valle e Antonio Abete.
La mossa di Lvmh è una risposta al riassetto del settore cominciato già tre anni fa quando l’altro colosso francese del lusso, Kering, aveva deciso di riportare in casa le licenze di occhiali dei propri brand investendo al proprio interno con Kering Eyewear, guidata dall’ex numero uno di Safilo Roberto Vedovotto. La tendenza dei grandi gruppi a volersi riappropriare dei margini dell’occhialeria, ha certamente giocato un ruolo nella decisione di Luxottica a cercare un’alleanza con essilor per poter affrontare un’eventuale calo dei ricavi. Anche se nel caso di Lvmh, Luxottica (-2,75% ieri in Borsa) perderebbe solo il marchio Bulgari, in prospettiva. Chi farebbe le spese della mossa del gruppo francese sarebbe Safilo, che conta nel proprio portafoglio brand Lvmh come Dior, Marc Jacobs e Givenchy. E il mercato ha subito reagito penalizzando il titolo che a Piazza Affari è stato anche sospeso per eccesso di ribasso, prima di chiudere in flessione del 13,9% a 6,4 euro per azione. Secondo un un report di Mediobanca, infatti, Safilo deve alle licenze in corso con Lvmh circa il 30% del suo fatturato, pari a 350 milioni di euro.