Più credito all’impresa del Sud
Audizione di Confindustr ia sul decreto Mezzogiorno
p Il 2017 è un anno chiave per il rilancio dell’economia del Mezzogiorno, che sta tornando timidamente alla crescita ma troppo lentamente. «È urgente e decisiva una robusta accelerazione, già a partire dai primi mesi del 2017». Il decreto legge sugli interventi urgenti per il Sud, che è in discussione in Parlamento, «dovrebbe essere arricchito con misure di più ampio respiro e più alto impatto sull’economia del Mezzogiorno».
Sono due in particolare gli interventi che Confindustria sollecita: il rafforzamento del credito di imposta e il «miglioramento strutturale» dell’azione pubblica nel Sud, con una task force regionale per la semplificazione, coordinata dal presidente della Ragione o da un suo delegato, che dovrebbe esercitare poteri sostitutivi in caso di inerzia della Pa.
Sono state messe nero su bianco nel documento che è stato consegnato ieri alla Commissione Bilancio della Camera, nel corso dell’audizione di Confindustria sul decreto, un testo di dodici pagine che analizz ala situazione economica del Mezzogiorno individuando le misure su come rendere più rapida la ripresa.
I segnali di crescita, ha detto Massimo Sabatini, direttore Politiche regionali e Coesione territoriale di Confindustria ai deputati, sono «parzialmente» percepiti da cittadini e imprese per la lentezza con cui vengono recuperati i valori perduti: sono ancora 330mila gli occupati in meno rispetto al 2007, mentre il rischio di povertà è talmente elevato soprattutto tra i giovani (il 46,8% dei ragazzi tra i 20 e i 29 anni è
considerato a rischio) che tornano a crescere anche le persone che rinunciano alle cure (13,2%, ben più della media nazionale) e si ferma la crescita dei giovani che decidono di proseguire gli studi. È sempre tra gli under 30 il dato più alto di disoccupazione, 47,4%. L’occupazione migliora, se pur a «passo lento», ma il tasso di occupazione al Sud resta pari al 44 per cento.
Bisogna accelerare, quindi. Il 2017 è un anno cruciale per far attecchire al Sud la strategia di Industria 4.0, far decollare la nuova programmazione 2014-20 dei fondi strutturali, per accelerare la realizzazione dei Piani attuativi del Masterplan e i connessi investimenti pubblici e privati, per migliorare l’accesso al credito.
Il credito di imposta, secondo Confindustria, va rafforzato intervenendo su alcuni aspetti: rimozione del vincolo di calcolo al netto degli ammortamenti; aumento dell’intensità dell’aiuto, innalzando il massimale fino al massimo consentito; eliminazione dei vincoli non necessari alla possibilità di cumulo; estensione delle zone ammissibili e delle intensità di aiuto per la Sardegna. Una misura rafforzata si integrerebbe bene con i contratti di sviluppo, con la legge Sabatini e con gli interventi finanziati dai fondi strutturali europei. Il governo ha annunciato che sta lavorando ad una modifica della misura: «confidiamo che venga tempestivamente proposta» durante la conversione in legge del decreto.
Nell’audizione è stata sottolineata anche la questione Ilva: Confindustria ha ribadito la sua strategicità per l’economia nazionale ed ha sollecitato la più ampia convergenza, anche istituzionale, per completare nel più breve tempo possibile il ritorno al mercato e alla piena efficienza dello stabilimento.