Decolla il piano-vaccini Verso l’obbligatorietà per l’iscrizione a scuola
pCol via libera arrivato ieri all’unanimità dalle Regioni, può decollare il nuovo Piano nazionale vaccini 2017-2019, parte essenziale dei nuovi Lea che attendono il visto della Corte dei conti e quindi la pubblicazione in Gazzetta. Un provvedimento molto atteso e dibattuto, il nuovo programma (e calendario) vaccinale che con la dotazione di 413 milioni nel triennio (186 a regime), spalanca gradualmente le porte a nuove vaccinazioni obbligatorie gratuite. Che instilla la possibilità di un intervento per legge sull’obbligatorietà della vaccinazione per l’iscrizione scolastica o agli asili nido, come si sta facendo in alcune Regioni, ma come spesso accade in ordine sparso. E che mette sulla graticola i medici “controcorrente”, soprattutto quelli pubblici, indicando la possibilità delle sanzioni anche contrattuali quando non si informa, consiglia o si promuove la vaccinazione secondo le più avanzate evidenze scientifiche. Non a caso l’educazione ai vaccini è suggerita fin dai corsi di laurea in medicina e tra gli obiettivi della formazione continua in tutta l’area sanitaria.
«Il Piano vaccini sarà operativo in poche settimane», ha promesso la ministra Beatrice Lorenzin. Che presto presenterà apposite linee guida per un’applicazione uniforme del calendario vaccinale in tutte le Regioni. D’altra parte si dà per scontato che non tutte le Regioni potranno rendere immediatamente fruibile quell’offerta attiva e gratuita che riguarda un doppio pacchetto di prestazioni.
Perché le novità del Piano (anticipato dal sito di Sanità24) sono numerose. A partire dall’introduzione di vaccinazioni gratuite per pneumococco, meningococco, varicella, vaccino anti Hpv alle femmine 12 enni; ma anche l’offerta gratuita per fascia d’età e per particolari categorie a rischio (per patologia, esposizione professionale, eventi occasionali). In particolare, il nuovo calendario comprende vaccinazioni per le quali sono da anni previsti programmi nazionali di immunizzazione (difterite, tetano, polio, epatite B, Hib, pertosse, pneumococco, morbillo, parotite, rosolia, meningococco C nei nuovi nati, HPV nelle ragazze undicenni e influenza nei soggetti oltre 65 anni) e quelle di nuova introduzione nei Lea (anti-meningococco B, anti-rotavirus e antivaricella nei nuovi nati; anti-Hpv nei maschi undicenni; an ti men in go cocci ca tetravalente ACWY135eilri chiamo antipolio con IP V negli adolescenti; le vaccinazioni anti-pneumococco e anti-Zoster nei 65enni).
«Quando saranno ripartite le risorse previste dalla legge di Bilancio, chiediamo che sia definita con puntualità la tempistica del calendario vaccinale», ha puntualizzato il capofila degli assessori regionali alla Sanità, Antonio Saitta (Piemonte), segno che qualche fibrillazione sui conti persi stenelle Regioni. Anche se il Piano punta a partenariati pubblico-privati che portino a negoziare costi unitari migliorie a diminuire il costo di approvvigionamento. Mentre per affrontare le difficoltà organizzative si pensa a un fondo nazionale per i vaccini che possa co-finanziare i casi di difficoltà oggettiva e promuovere quindi la libertà e l’equità d’accesso.