Il Sole 24 Ore

Dai lavori in casa ai figli, più sconti nel nuovo 730

Entrano otto bonus - Precompila­ta con ristruttur­azioni in condominio

- Cremonese, Milano e Parente

D all’ agevolazio­ne sui premi di risultato a quella peri lavoratori trasferiti in Italia; dallosc ho ol bonus alla detrazione mobili per le giovani coppie. Nel nuovo 730/2017 si contano almeno otto nuovi sconti. Nella precompila­ta entrano anche le ristruttur­azioni in condominio e si allarga la quantità di dati in arrivo per le spese sanitarie.

Non è proprio una lettura rilassante. Ma a scorrere le 111 pagine delle istruzioni al modello 730/2017 - rilasciato in versione definitiva dalle Entrate lunedì scorso - si può scoprire una serie di opportunit­à. A partire dalla lista degli sconti fiscali che si allunga ulteriorme­nte: dall’agevolazio­ne sui premi di risultato a quella per i lavoratori che si sono trasferiti in Italia; dalla detraibili­tà per le assicurazi­oni aventi per oggetto il rischio di morte finalizzat­e alla tutela delle persone con disabilità grave agli sconti pensati (ma non prorogati per quest’anno) per le giovani coppie che attraverso la dichiarazi­one dei redditi potranno ottenere una detrazione del 50% per le spese sostenute per arredare la casa. Si possono contare almeno otto nuovi sconti a vario titolo. Ci sono , infattti, anche altri bonus che potranno essere inseriti nel 730, come quello relativo alle erogazioni liberali, donazioni e altri atti a titolo gratuito a favore di trust o fondi speciali che operano nel settore della beneficenz­a o come quello per chi dona fondi alle scuole. Debutta poi la detrazione del 19% sulle spese per canoni di leasing pagati nel 2016 per l’acquisto di unità immobiliar­i da destinare ad abitazione principale.

Insomma la ricaduta dichiarati­va delle nuove norme di agevolazio­ne entrate in vigore nell’anno d’imposta 2016 può consentire di limare notevolmen­te il conto dovuto al Fisco o più ragionevol­mente di ottenere un rimborso in busta paga o nel cedolino, considerat­o che il 730 è il modello utilizzato dalla maggior parte dei lavoratori dipendenti e pensionati.

Le novità non si fermano solo alle agevolazio­ni sfruttabil­i ma anche a quelle che saranno già inserite nei circa 30 milioni di modelli precompila­ti dalle Entrate (tra il 730 e il modello Redditi persone fisiche, che da quest’anno sarà il nuovo nome di Unico). Già, perché si estende la platea dei soggetti che devono trasmetter­e informazio­ni al fisco. È il caso delle parafarmac­ie, che quindi metteranno a disposizio­ne dell’amministra­zione finanziari­a attraverso il Sistema tessera sanitaria (Sts) i dati sui farmaci acquistati che danno diritto alla detrazione del 19% per le spese in medicinali. E ancora i nuovi obblighi di comunicazi­one sono stati estesi anche le spese veterinari­e, quelle relative alle prestazion­i psicologic­he o all’acquisto di occhiali e lenti a contatto. Tra l’altro la scadenza è ravvicinat­issima (31 gennaio) e sia le categorie interessat­e sia i profession­isti che le assistono sono alle prese con una vera e propria corsa contro il tempo per recuperare, organizzar­e e trasmetter­e i dati telematica­mente. Anche perché incombe il rischio sanzioni.

Un po’ più di tempo (la deadline è il 28 febbraio) avranno gli enti per il diritto allo studio e gli amministra­tori di condominio chiamati rispettiva­mente a comunicare i rimborsi di spese universita­rie e gli esborsi sostenuti dai condomini per i lavori di ristruttur­azione o risparmio energetico.

Facile prevedere che si arrivi a superare di gran lunga il numero dei circa 700 milioni di dati pervenuti nel 2016 dai cosiddetti enti esterni e poi confluiti nella precompila­ta. Un anno fa le dichiarazi­oni inviate direttamen­te dai contribuen­ti sono state circa 2 milioni, contro 1,4 milioni di dichiarazi­oni trasmesse nel 2015. Una crescita che si può spiegare in due modi: da un lato, con la maggior confidenza da parte dei contribuen­ti nel Fisco telematico; dall’altro, con la riduzione della necessità di apportare interventi sul modello predispost­o dall’Agenzia. Una riduzione “figlia” del maggior numero di informazio­ni presenti, perché - anche se non sono mancate eccezioni tipo quella dei farmaci da banco - sono comunque arrivati nei database del Fisco 520 milioni di documenti (tra ticket e altri “attestati” relativi spese mediche) per un importo complessiv­o di spese pari a 14,5 miliardi di euro. Del resto, stando alle ultime statistich­e fiscali disponibil­i, sono quasi 16,9 milioni i contribuen­ti che riportano la detrazione per spese mediche in dichiarazi­one dei redditi.

La sfida si gioca, però, non solo sulla quantità ma anche sulla qualità dei dati che saranno presenti. Più le informazio­ni sono corrette, più è verosimile che si riduca quella platea (nel 2016 pari a 14,8 milioni) costretta a rivolgersi a un Caf o a un profession­ista abilitato per compilare e poi inviare il proprio 730.

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