Milano, trattativa Sala-sindacati sullo sciopero in Comune
Palazzo Marino. Previsto il 3 febbraio: sarebbe il primo in 20 anni
Da domani parte una trattativa serrata tra sindacati e vertici del Comune di Milano per una soluzione al blocco del turn over. Ma intanto lo sciopero generale dei dipendenti di Palazzo Marino, fissato per il 3 febbraio, è al momento confermato. E se i rappresentanti dei lavoratori non cambieranno idea durante questa settimana di tavoli e confronti, sarebbe il primo dopo 20 anni. Ci sono stati altri momenti di tensione negli ultimi anni: nel 2013, durante la giunta Pisapia, o nel 2008, durante la giunta Moratti. Ma non si è mai trattato di scioperi generali (allo sciopero del 2013, ad esempio, la Cgil non aderì).
Stavolta tutte le sigle sono d’accordo nel sostenere che è necessario trovare una soluzione ai 178 posti liberi, per cui l’amministrazione ha deciso di non attingere dalle graduatorie dei precedenti concorsi ma di aprirne 16 nuovi al fine di elevare il livello di competenze richieste. Per il sindaco Giuseppe Sala la priorità è la digitalizzazione del Comune, pertanto i profili individuati non sarebbero idonei. «Mi sono sgolato in campagna elettorale per dire che dovevamo migliorare l’informatizzazione del Comune, sto andando avanti con questo progetto», ha ribadito. Fatto inaccettabile per i sindacati, che chiedono di inserire a lavoro le persone che già hanno vinto i bandi negli anni passati, così da sanare subito il disagio del personale sottodimensionato negli uffici - oltre a quello dei cittadini, soprattutto negli uffici distaccati dove le co- de sono aumentate negli ultimi mesi. «I nuovi concorsi avranno bisogno di almeno due o tre anni per selezionare nuovo personale, ma nel frattempo ci sono posti liberi subito da riempire. Dovremmo trovare un accordo, anche perché nei Comuni non c’è bisogno solo di digitalizzazione», dice Tatiana Cazzaniga, segretaria milanese di Fp-Cgil. La soluzione potrebbe essere una via di mezzo. Cgil, Cisl e Uil chiedono almeno 60 assunzioni subito a tempo indeterminato, il resto con assunzioni a tempo determinato. Il Comune spingerà probabilmente perché all’interno di queste nuove figure da inserire ci siano requisiti elevati, cercando di lasciare aperti i 16 concorsi avviati. Possibile alla fine un compromesso. Per il sindaco il clima è stato positivo, dicendosi ottimista per una futura collaborazione. Ufficiosamente anche i sindacati esprimono soddisfazione, anche se la decisione è rimandata al 2 febbraio sera. Sciopero confermato dunque, ma con l’obiettivo di trovare una soluzione. Per tutti l’auspicio di riaprire i rapporti sindacali, interrotti di fatto da novembre.