Manutencoop, offerte da cinque fondi: Pai e Bc Partners in pole
I private equity si contendono Manutencoop, capofila italiano del facility management. Nella parte finale del 2016 sarebbero infatti arrivate alcune manifestazioni d’ interesse da parte dei fondi per la società che ha un fatturato che a fine 2015 ha sfiorato la soglia del miliardo di euro. Le espressioni d’interesse, non sollecitate, si starebbero concretizzando in offerte in queste settimane, malgrado non sia incorso un processo competitivo strutturato. Tuttavia la tempistica fa pensare a un riassetto imminente in quanto gli azionisti finanziari( diversi fondi t ra cuiMp Venture, Finint, Idea Capital Funds e 21 Investimenti, oltre a Unipol Banca e Mediobanca) complessivamente detengono il 33% del capitale e potrebbero avviare rapidamente l’eventuale uscita. Allo stesso tempo il socio di controllo Manutencoop Società Cooperativa (Msc), che attualmente ha il 67% del capitale, potrebbe cedere parte del proprio pacchetto, anche se è invi adi definizione l’ entità della dismissione. In base a un accordo fra i soci, da gennaio potranno essere avviate le operazioni finalizzate all’uscita degli azionisti, attraverso la vendita. Tra Msc e il gruppo di soci finanziari sono infatti stati sottoscritti accordi di put&call. In base a questi accordi, i soci finanziari avevano anche il diritto, a partire dal 1° luglio 2016 di obbligare la cooperativa ad acquistare la loro quota. Tuttavia questa opzione verrà probabilmente superata dagli eventi. La stessa cooperativa scenderà nell’ azionariato con l'ingresso di un fondo. Il processo sull’azienda, che ha anche in circolazione un bond da 425 milioni di euro (con scadenza agosto 2020), dovrebbe entrare nel vivo entro fine mese.
Al lavoro sul dossier, secondo indiscrezioni, ci sarebbe per conto degli azionisti come advisor Vitale & Co, ma sul mercato si parla di un ruolo anche perJpMorgan.Ilg rande interesse dei fondi si sarebbe concretizzato in 5-6 offerte. Secondo i rum or sci sarebbero incorsa grandi gruppi del private equity come Pai partners e Bc Partners.
A fine anno Manutencoop ha presentato un piano industriale ambizioso, che punta a una forte crescita e porta la firma del nuovo management, il presidente Marco Canale e l’amministratore delega- to Aldo Chiarini, già numero uno di Gdf Suez in Italia. Il piano prevede un deciso incremento di ricavi e margini, mantenendo un rapporto debito/equity sostenibile con l’obiettivo di rendere il gruppo un player di riferimento per il mercato nazionale e internazionale. La società punta allo sviluppo dei business tradizionali in cui è già leader e a operazioni di M&A in Italia e all’estero (in Europa e nei Paesi del Golfo), oltre che alla crescita in specifici settori, tra cui l’efficientamento energetico. Possibile quindi l’espansione nell’attività di Energy Service Company per l’offerta di servizi specialistici finalizzati all’efficentamento energetico delle medie industrie. Il gruppo presieduto da Aldo Canale stima ricavi in aumento da circa 956 milioni a fine 2015, a circa 1,3 miliardi nel 2021, al netto di eventuale M&A. Il margine operativo lordo passerà dai circa 93 milioni di fine 2015 ai circa 160 milioni nel 2021, sempre ovviamente senza considerare eventuali acquisizioni.