Il pianeta rosso tra le divinità
percorso nello spazio e nel tempo centrato sul nostro vicino planetario.
Mescolare statue classiche con i modelli delle sonde inviate a Marte dona un tocco originale alla mostra, ma la vera protagonista è la struttura dell’Aula Ottagona, che si presta particolarmente bene allo sviluppo circolare del percorso. Il visitatore costeggia un cilindro interno dove sono riportate le notizie e le informazioni mentre negli spazi esterni so- no montate delle installazioni audio e video ma anche la riproduzione delle sonde sul suolo marziano. Si inizia dalle informazioni fisiche sul pianeta rosso, per passare alla storia delle osservazioni, all’equivoco linguistico alla base dei canali e delle saghe della fantascienza marziana.
Non poteva mancare la riproduzione della famosa trasmissione di Orson Wells, andata in onda alla radio nella notte di Hal- loween del 1938. Tratta dal romanzo La Guerra dei Mondi, raccontò l’arrivo di cattivissimi marziani in modo talmente realistico da causare attacchi di panico nella popolazione. Poi si passa all’epopea dell’esplorazione marziana, dove successi e fiaschi si susseguono dall’inizio fino ai giorni nostri. Tutti hanno conosciuto la buona e la cattiva sorte a cominciare dai russi per passare agli americani e, a seguire, gli europei, gli indiani e presto i cinesi.
Sotto lo sguardo attento del dio Marte, arriviamo al presente con la missione EXOMars dell’Agenzia Spaziale Europea, in collaborazione con quella Russa. Vediamo le prime immagini 3D del suolo marziano in- viate dal TGO, la sonda felicemente in orbita, che ha fatto il viaggio insieme allo sfortunato lander Schiaparelli, schiantatosi al suolo. Ma guardiamo al futuro con la prossima missione che vuole andare a cercare l’acqua sotto la superficie. La trivella, che sarà il cuore del rover che partirà nel 2020, è tutta italiana. E dopo? Bisognerà colonizzare il pianeta rosso e, con i piani per i possibili insediamenti umani, si chiude il percorso dell’esplorazione.
Unico neo della struttura circolare e avvolgente della mostra sono gli audio che si sovrappongono. David Bowie, che interpreta Life on Mars , accompagna il visitatore per tutto il percorso e tende a coprire gli altri au- dio. Peccato perché sarebbero interessanti.
La mostra, a ingresso libero, è stata organizzata dall’Agenzia Spaziale Italiana e dal Ministero dei Beni Culturali e Artistici con l’Agenzia Spaziale Europea e l’Istituto Nazionale di Astrofisica, insieme a Leonardo Finmeccanica, Thales Alenia Space e National Geographic Channel.
Dopo Roma la mostra farà tappa a Trento, Milano, Matera e Torino, poi magari attraverserà l’Atlantico. Mentre sarà impossibile portare in tournée l’Aula Ottagona, speriamo che a qualche statua venga permesso di viaggiare. Sarebbe un peccato perdere la guida, e il fascino, del dio Marte.