non è mai troppo tardi Cavalli fiappi tranne Quèlo
«C’è Gigi?», strillava un bimbetto al citofono in un’antica pubblicità di un gelato, «c’è Gigi?», chiedevano un po’ tutti, senza ottenere risposta, per poi decidere di bypassarlo e svuotargli il freezer.
Ebbene, alcuni anni dopo, possiamo rispondere con certezza che Gigi c’è. Eccome se c’è.
Va in onda su Rai 1 il sabato sera per tre speciali puntate Cavalli di Battaglia, scritto, diretto e interpretato dall’intramontabile Gigi Proietti.
«Bonasera, aò, bonasera!», esordisce il romanissimo, «sono qui per celebrare una ricorrenza un po’ intima: ho compiuto 50 anni di teatro». Non lesina ammiccamenti e neologismi dialettali («Questo spettacolo nacquette… io non lo voglio parlare l’italiano, ma si vorei…») che in bocca a lui diventano irresistibili gigionamenti, elegante nel suo “fumando” – traduzione letterale di “smoking” – con tanto di papillon tempestato di ferri di cavallo, per alludere al titolo (vengono trasmessi anche furibondi nitriti, e spuntano sovente dei pony sul palco, ma non dobbiamo, per forza, parlarne).
Intorno a lui si leva il pesante sipario rosso – proiettato su grossi schermoni – e lo spettacolo può cominciare, con canzoni, gag, botta e risposta con pubblico, e tutto il repertorio del varietà di una volta.
Baglioni, Siani, Gerini, Piovani e altri sfilano uno dopo l’altro, il pubblico esulta, applaude e ride, ma, per quanto Gigi ribadisca spesso che “farà da spalla” a tutti loro, è presto evidente che è sul suo talento, sul suo mestiere e sulla sua impagabile attitudine alla caccola, che si regge la baracca; che racconti barzellette dell’anteguerra, o che rispolveri vecchissime parodie, l’egregio Proietti regge il palco meglio di tutti gli altri messi insieme, mettendo d’accordo giovani e meno giovani (c’è da scommettere che la categoria delle nonne sia letteralmente uscita di testa al cospetto di questo ragazzotto del ’40).
Un’unica sorpresa merita di essere segnalata: il ritorno al piccolo schermo di Corrado Guzzanti, nei panni di nientemeno che Quèlo, l’improbabile guru in accappatoio, spalleggiato dalla collega di sempre Serena Dandini, e pronto a sfoderare – ça va sans dire – i suoi “cavalli di battaglia” («Te ne vai a dentoni nel buio? La risposta è dentro di te: e però è sbagliata!»).
Per il resto, la serata procede lunga, lunghissima, tra alti e bassi, cosce e lustrini, e qualche sbadiglio che Gigi riesce subito a correggere in risata.
Ma qual è il segreto del suo successo, anche dopo tutti questi anni di carriera? Rispondiamo citando Quèlo: «Eh bravo, e se te lo dico, che segreto è?!»