il giro degli stand
Visita in anteprima alle 153 gallerie divise in sezioni: Main Section, Solo Show e Nueva Vista
Grandi classici del Novecento e artisti da riscoprire proposti ai collezionisti da 153 galleristi
La quarantunesima edizione di Arte Fiera si è data un compito: rimanere fedele al suo “status” di prima fiera italiana - in senso storico e come volume di scambi - innovandosi però da un punto di vista curatoriale.
Sotto la guida di Angela Vettese, la fiera bolognese sfoltisce i numeri delle gallerie, aggiunge nuove sezioni e coinvolge curatori italiani e internazionali: nei padiglioni 25 e 26 di Bologna Fiere quest’anno ci sono conferme e novità.
Il nuovo progetto è partito dalla qualità e dal rapporto tra il moderno e il contemporaneo: «È bello, giusto e interessante che si mescolino, come del resto insegnano anche le Documenta e le Biennali degli ultimi anni» dice il direttore. Si è anche ridimensionata la «supremazia di un’arte astratto-cinetica derivante da Fontana, che in alcuni casi ha avuto dei geni indiscutibili come Castellani e Manzoni, ma in altri casi ha avuto degli epigoni», e la cui presenza nelle fiere recenti ha cavalcato i risultati delle aste.
In tutto, a Bologna si vedono 153 gallerie, con una divisione in sezioni differente dagli anni scorsi: le due principali sono ora la Main Section e i Solo Show. Nella Main Section, spiega Alessandra Bonomo, membro di un comitato scientifico rinnovato, si è dato spazio a gallerie che hanno una storia coerente, tenendo in considerazione la varietà: «Non si possono vedere dappertutto gli stessi artisti: bisogna che si trovino i nomi interessanti economicamente, ma anche artisti nuovi». (La sua galleria di Roma porta lavori di Joan Jonas, del portoghese Francisco Tropa e di Alessandro Twombly).
Massimo Di Carlo della Galleria dello Scudo (Verona) sottolinea come i criteri di selezione si siano fatti più rigidi: «Viene premiato chi ha investito nel collezionismo, costruendo un dialogo non solo economico». La sua galleria presenta lavori recenti di Marco Gastini, Giuseppe Gallo, Nunzio, Giovanni Frangi, più un omaggio a Giuseppe Spagnulo con una serie di terrecotte.
Tra le gallerie che trattano i “big” del nostro Novecento, Matteo Lampertico (Milano) dedica lo stand all’arte italiana degli anni Sessanta: Fontana, Manzoni, Burri - con un Castellani del 1961 che non era mai uscito da una collezione privata (600mila euro circa), gli artisti legati alla galleria Azimut, i “cinetici” dei gruppi T e Enne, Yves Klein.
I Mazzoleni (Torino e Londra) fanno una ricognizione sul Novecento, con alcuni dei pezzi più importanti della fiera: un De Chirico degli anni Trenta, realizzato per una copertina dei Fratelli Fabbri (due milioni e mezzo di euro), un Savinio del 1929, Le Voyage au Bout du Monde (un milione e 200mila), una Combustione su Cellotex di Burri (due milioni), un Melotti del 1967 che costa 750mila, e Hoppy Hoppy di Dorazio del 1973 (700mila euro). Da Robilant + Voena (Milano) si vedrà un omaggio a Emilio Scanavino, con lavori importanti tra cui Necrologio
per Fontana, del 1968 (140mila euro). Per quanto riguarda i maestri contemporanei, Benedetta Spalletti di Vistamare (Pescara) porta il dittico Se non ora quando (2013) di Ettore Spalletti, presentato al Madre di Napoli in occasione della sua mostra personale, a cui si aggiunge un suo Leggio in alabastro: «Un dialogo tra pittura e scultura sentito dall’artista, a cui sono ovviamente molto legata» dice la gallerista (prezzi: 225mila per il dittico, 65mila per la scultura). Nello stesso stand, scatti della serie
Attese di Mimmo Jodice (15/16mila euro), e lavori di Joseph Kosuth: Definition degli anni Sessanta (100mila) e neon recenti (45mila). Boxart di Verona porta opere di Hermann Nitsch (intorno ai 70mila euro) e di Emilio Isgrò (i cui prezzi sono quasi raddoppiati negli ultimi anni, grazie a una serie di mostre istituzionali - una delle sue cancellature costa 50mila euro).
Tra gli artisti presentati da Poggiali (Firenze), da segnalare i lavori recenti in marmo di Fabio Viale: una nuova versione delle ruote inanellate di Infinito (65mila euro), una Nike che pare di polistirolo (70mila) e una Venus tatuata alta due metri (190mila euro). Nella Main Section si concentrano anche gli espositori stranieri, tra cui gli “italiani all'estero” Allegra Ravizza, Cortesi, Silvano Lodi (Lugano), Contini Art Uk, Jerome Zodo, Repetto Gallery (tutti a Londra), e gallerie come Public House of Art (Amsterdam), Piero Atchugarry (Uruguay), Artpark (Germania).
La sezione novità di quest’anno, fortemente voluta da Angela Vettese, è quella dei Solo Show, che raduna mostre personali di artisti in vista e di nomi da riscoprire: «Sono per lo più mostre di artisti viventi, ma l’arte è fatta di influenze, quindi sono contemporanei tutti quegli artisti la cui influenza è ancora viva» spiega il direttore, citando Mario Schifano, Paolo Icaro, e quelle artiste «che sono state molto attive ma scoperte tardi, e meriterebbero più attenzione di quanta avuta finora, da Giosetta Fioroni a autrici più recenti». In questa sezione, Luca Tommasi (Milano), presenta Joseph Marioni, esponente della pittura radicale americana: gli acrilici su tela Liquid Light, entrati in collezioni come quella del Whitney e del Mumok, costano dai 35mila ai 70mila euro. M77 Gallery di Milano porta una personale di Odili Donald Odita, astrattista americano di origine nigeriana, con prezzi tra 35mila e 70mila euro.
La sezione più sperimentale, Nueva Vista - in cui si esplora l’equilibrio tra il mercato e la ricerca - è stata affidata a Simone Frangi: quest’anno conta tre gallerie, A+B di Brescia, MLZ Art Dep di Trieste, e Galerie Mazzoli di Berlino.
Otto gallerie sono state radunate nella sezione Fotografia, e in fiera ci saranno anche la mostra GENDA - The Body as Packaging (nata da un progetto editoriale che raccoglie contributi cinesi e occidentali), il nuovo Bookshop Printville curato da A+Mbookstore, e una parte degli Special Projects, curati da Chiara Vecchiarelli e “spalmati” tra i padiglioni e il resto della città: una serie di Artists' lectures, opere sotto forma di lezioni, conferenze e visite guidate tenute dagli artisti stessi.