I tre scenari
Possibile decisione
Nell’ipotesi - che al momento sembra improbabile - di legittimità del ballottaggio tra le prime due liste che non superano il 40% (con annesso premio di maggioranza per chi invece supera il 40%), il nocciolo dell’Italicum sarebbe salvo, al netto di eventuali correzioni minori come quelle sui capilista bloccati e sulle pluricandidature.
Effetto sui partiti
La sopravvivenza del ballottaggio è l’ipotesi che allontanerebbe di più le urne anticipate, che il leader del Pd Renzi vorrebbe a giugno, perché resterebbe in piedi un sistema fortemente asimmetrico tra Camera e Senato, per il quale è in vigore il proporzionale Consultellum, costringendo il Parlamento ad intervenire e i gruppi parlamentari ad una conseguente difficile trattativa sul modello elettorale da applicare. Ma il salvataggio del ballottaggio darebbe di contro a Renzi più forza per imporre un sistema non proporzionale, magari il Mattarellum (voluto al momento, oltre che dal Pd, dalla Lega)
Possibile decisione
L’ipotesi più accreditata è che la Consulta decida di eliminare il ballottaggio ma di lasciare il premio di maggioranza (55%) nel caso in cui la prima lista (non coalizione) superasse il 40% dei voti. Se nessuno raggiungesse questa soglia, la distribuzione dei seggi avverrebbe in chiave proporzionale. Resterebbero due sistemi diversi tra Camera e Senato, dal momento che per quest’ultimo non è previsto alcun premio, ma pur sempre su base proporzionale. In questo scenario sarebbe più semplice recepire la sentenza della Consulta, magari dopo aver uniformato il sistema di soglie, e andare al voto anticipato in tempi brevi.
Effetto sui partiti
Con l’attuale tripolarismo difficilmente un partito o una coalizione potrebbe raggiungere il 40% e ottenere il premio di maggioranza alla Camera. Ma il Pd potrebbe giocarsi la campagna elettorale in solitario senza lo spettro della grande coalizione con Fi. I cui voti resterebbero comunque determinanti in Senato.