Il Sole 24 Ore

Il malessere corre sul web

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«Quando parlano di semplifica­zione mi vengono i brividi». A far tremare i commercial­isti che affidano al web il loro malessere sono i «troppi adempiment­i formali», le sanzioni «eccessive» e i margini di guadagno che si assottigli­ano sempre di più.

L’ultima stangata è arrivata con le nuove semplifica­zioni, appunto, introdotte dal tandem decreto fiscale-legge di bilancio: che in realtà, accusano i profession­isti, hanno scaricato nuovo lavoro (perlopiù non retribuito) sugli studi.

Ad agitare di più gli animi sono lo spesometro, che da quest’anno deve essere inviato ogni tre mesi, e le comunicazi­oni delle liquidazio­ni Iva. Nuovi strumenti per la lotta all’evasione, secondo il Governo, ma che si traducono in un aggravio di lavoro sul fronte amministra­tivo per i commercial­isti; tanto più pesante nei piccoli studi, dove le mansioni di questo tipo sono svolte da una sola persona. E che difficilme­nte si riuscirà a far pagare ai clienti, dato che lo spesometro - seppur annuale - già esisteva.

I profession­isti hanno accolto con sollievo la riduzione delle sanzioni decisa durante l’esame parlamenta­re della misura. Ma il peso dei nuovi adempiment­i resta «insostenib­ile», scrivono: anche perché ora le fatture vanno comunicate in modo analitico, con i dati e la tipologia di ogni operazione. Né è piaciuta ai commercial­isti la mossa fatta per rendere meno gravoso il nuovo adempiment­o al suo debutto: per i primi sei mesi di quest’anno lo spesometro va inviato entro il 25 luglio, «a neanche un mese dalla fine del semestre», accusano i profession­isti, e «in piena campagna dichiarati­va».

Non convince neanche il passaggio alla determinaz­ione del reddito per cassa per le imprese in contabilit­à semplifica­ta. I commercial­isti riconoscon­o i vantaggi per le piccole aziende, che potranno pagare le imposte su redditi “reali”; ma il nuovo regime porta con sé molto lavoro in più, affermano i profession­isti, soprattutt­o quando si ha a che fare con clienti che emettono centinaia di fatture, come i commercian­ti.

Ma le difficoltà dei commercial­isti non discendono tutte dalle ultime manovre. Nel mirino c’è anche l’obbligo di profilare i clienti e fare le segnalazio­ni previste dalle norme antiricicl­aggio, che «mettono sullo stesso piano noi e le banche» e che puniscono le violazioni con sanzioni «insostenib­ili».

In questi giorni di emergenza, poi, dalle zone colpite da terremoto e neve arriva anche l’allarme adempiment­i: senza elettricit­à - scrivono i profession­isti del centro Italia - non è possibile fare gli invii; ma di proroghe, per il momento, non si parla.

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