Il Sole 24 Ore

L’Europa punta sulla competitiv­ità a basse emissioni

- Maria Adele Cerizza

pLa Commission­e europea ha presentato a fine novembre 2016 un pacchetto di misure volte a mantenere l’Unione europea competitiv­a in questa fase di transizion­e verso l’energia pulita. Mobilitand­o fino a 177 miliardi di euro di investimen­ti pubblici e privati ogni anno a partire dal 2021, questo pacchetto può produrre un aumento dell’1% del Pil nell’arco del prossimo decennio, oltre a creare 900mila nuovi posti di lavoro.

Tre sono gli obiettivi fondamenta­li dell’iniziativa. Il primo è mettere l’efficienza energetica al primo posto, intesa come fonte di energia più pulita e più economica. E per questo la Commission­e propone un obiettivo per il 2030 più ambizioso (30%) di quello concordato dal Consiglio europeo dell’ottobre 2014 (27%). Secondo l’esecutivo, l’obiettivo del 30% si tradurrebb­e in 70 miliardi di euro di Pile 400 mila posti di lavoro aggiuntivi. Il secondo obiettivo punta a conseguire la leadership a livello globale nelle fonti rinnovabil­i, settore che occupa circa 1,1 milioni di addetti in Europa . La Ue è leader globale nell’energia eolica, sebbene abbia perso la leadership nella produzione di pannell isolari. Ultimo punto: offrireun patto equo ai consumator­i per conferire loro più potere nelle scelte energetich­e. Le modifiche del quadro normativo proposte per realizzare un mercato più decentrali­zzato, più intelligen­te e interconne­sso dovrebbero mettere il consumator­e in grado di generare la propria energia, stoccarla, condivider­la, consumarla o rivenderla nel mercato.

Le proposte legislativ­e riguardano, oltre all’efficienza energetica e alle energie rinnovabil­i, anche l’assetto del mercato dell’energia elettrica, la sicurezza dell’approvvigi­onamento elettrico el enorme sulla governance per l’Unione dell’energia. Essendo le fonti rinnovabil­i di natura variabile, imprevedib­ili e caratteriz­zate da una forte decentrali­zzazione rispetto alla generazion­e di energia tradiziona­le, il mercato e la rete devono essere adeguate e rese più flessibili. La nuova normativa punta a creare una parità di condizioni tra le diverse tecnologie per la generazion­e di elettricit­à, soprattutt­o nell’accesso alla rete, e a rimuovere le attuali distorsion­i.

La Commission­e propone anche un cambiament­o di rotta per l’ecodesign e una strategia per la mobilità connessa e automatizz­ata, azioni volte ad accelerare l’innovazion­e dell’energia pulita e a favorire le ristruttur­azioni

SFIDE AMBIZIOSE Sono tre gli obiettivi: mettere l’efficienza al primo posto, conseguire il primato globale nelle rinnovabil­i e offrire un patto equo ai consumator­i

edilizie in Europa.

Il Pacchetto tiene conto del contesto politico internazio­nale e in particolar­e dell’Accordo globale sul clima raggiunto a Parigi nel 2015, nel quale la Ue si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra entro il 2030 del 40% rispetto ai livelli del 1990. Le proposte legislativ­e saranno sottoposte nei prossimi mesi al vaglio degli Stati membri in Consiglio e del Parlamento Ue.

Sul fronte dei finanziame­nti va segnalato che nella Comunicazi­one “Accelerare l’innovazion­e nell’energia pulita”, si stabilisco­no nuove priorità, che contribuir­anno a riorientar­e una parte delle risorse di Horizon 2020 (almeno 2 miliardi di euro) e a guidare il sostegno pubblico e gli investimen­ti privati. Per stimolare la crescita e l’occupazion­e, invece, saranno sostenute le iniziative guidate dall’industria, che promuovera­nno il ruolo della Ue come leader nel campo di soluzioni tecnologic­he a basse emissioni.

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