Il Sole 24 Ore

Lapo, cadono le accuse sul falso sequestro

- R.Fi.

pÈ finito con un nulla di fatto il caso riguardant­e Lapo Elkann, l'erede della famiglia Agnelli arrestato alle due del mattino circa del 27 novembre scorso e nelle ore successive rilasciato previa l'emissione di un cosiddetto “desk appearance ticket”. In pratica gli era stato chiesto di comparire di fronte a un giudice a una data successiva, cioè ieri, con l’accusa di falsa denuncia (aveva finto di essere stato sequestrat­o). La procura di New York ha deciso però «di lasciare cadere le accuse» nei confronti del 39enne. Lapo - come ha riferito il suo avvocato Randy Zelin - si è detto «sollevato e felice». «La decisione mi rincuora e rinforza il sentimento di fiducia che da sempre ripongo nella giustizia americana», ha poi aggiunto lo stesso Lapo Elkann in una nota. «Ho attraversa­to un momento difficile - dice - che mi ha però dato il tempo ed il silenzio necessari per riflettere su quanto e' accaduto e soprattutt­o per rin- forzare quello che voglio fare in futuro», ha continuato l’imprendito­re a capo di due società (Italia Independen­t e Garage Italia Customs) nonchè membro del consiglio di amministra­zione di Ferrari. «So che voglio proseguire il lavoro che ho fatto su di me in queste settimane, per raccoglier­e nuove energie e mettere una consapevol­ezza diversa nella mia vita e nel mio lavoro». Ha proseguito L apo precisando che «intende sostenere le aziende cui ho dato vita e portare avanti i tanti progetti di collaboraz­ione avviati con il massimo impegno». Lapo Elkann «prima di ogni altra cosa» ha voluto «ringraziar­e tutti quelli che mi hanno dato segnali di amicizia: la mia famiglia, i miei collaborat­ori e soprattutt­o le moltissime persone che non conosco personalme­nte, ma che mi hanno aiutato con un gesto o una parola».

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