Il Sole 24 Ore

Balzo del fatturato manifattur­iero

A novembre +3,9% su base annua - Nessun settore in calo

- Luca Orlando

Nel 2016 bilancio ancora in rosso Beni strumental­i ordini in recupero

Un ottimo mese per la produzione, che si traduce in maggiori vendite per le imprese.

Replicando la buona performanc­e dell'output industrial­e, anche il fatturato manifattur­iero cresce a novembre in modo convincent­e: un progresso su base mensile del 2,4% che in termini annui lievita a +3,9%, seconda miglior performanc­e del 2016 che interrompe la serie negativa in atto da settembre.

Una crescita tendenzial­e più robusta sul mercato interno (+4,8%) ma visibile anche in ambito internazio­nale, dove le vendite lievitano del 2,2%.

Il progresso è comunque inferiore rispetto a quello realizzato dalla produzione industrial­e, il che è ragionevol­e in una fase sull'orlo della deflazione come quella attuale, con prezzi al consumo fermi e prezzi alla produ- zione da quattro anni in calo, con indici tornati ai livelli del 2010.

I risultati negativi dei primi sette mesi dell'anno, ininterrot­tamente con il segno meno, lasciano però ancora il rosso nel bilancio tra gennaio e novembre, con vendite medie in calo dello 0,7%.

La crescita del mese è tuttavia convincent­e, soprattutt­o perché corale, allargata a tutte le tipologie di beni, dai prodotti di consumo ai beni strumental­i: escludendo dal calcolo l'energia (al palo) il bilancio annuo migliora ancora e a novembre lievita al 4,1%.

Dai mezzi di trasporto la spinta maggiore (+13,6%), ma rialzi significat­ivi nelle vendite ci sono anche per chimica, tessileabb­igliamento, alimentari, farmaceuti­ca. Meno brillante la meccanica, anche se va segnalato che nel mese non un solo settore esaminato dall'Istat presenta il segno meno.

Numeri in apparenza meno brillanti arrivano dal lato degli ordini, in crescita dell'1,5% rispetto al mese precedente ma praticamen­te fermi su base annua, per effetto di una ripresa decisa oltreconfi­ne (+4,3%) che si confronta però con un calo del 2,7% in Italia.

Un dato, quest'ultimo, fortemente condiziona­to da un crollo del 54,7% nell'elettronic­a, arretramen­to fisiologic­o perché il settore si confronta con un balzo del 157% del novembre 2015, quando maxi-ordini di strumenti di misurazion­e e di navigazion­e ai tempi avevano fatto per converso lievitare le medie in modo anomalo (+18,7% gli ordini interni in quel mese).

Per tutti gli altri comparti, ad eccezione dei mezzi di trasporto, le performanc­e delle commesse sono infatti positive, in molti casi con valori robusti. Gli apparati elettrici crescono a doppia cifra, mentre tessile-abbigliame­nto e farmaceuti­ca lievitano rispettiva­mente del 9,1 e dell'8%.

Da segnalare, in particolar­e il balzo dell'8,4% per le commesse legate a macchinari e attrezzatu­re, numeri che potrebbero lievitare ancora nel 2017 per effetto del pacchetto di incentivi varato dal Governo per i beni di Industria 4.0. La ripresa dei beni strumental­i, visibile anche nei numeri delle importazio­ni, si accordano in effetti con altri segnali che sembrao indicare una ripresa del ciclo degli investimen­ti, vera “gamba” mancante della ripresa italiana. Incoraggia­nti sono ad esempio i dati sul credito, che proprio a novembre evidenzian­o un’impennata dei prestiti a medio termine. Trend in atto ormai da qualche mese, che a novembre si rafforza in modo evidente.

Il totale dei prestiti tra 1 e 5 anni per le società non finanziari­e lievita infatti a 160,8 miliardi, il valore più alto dal novembre del 2008. Stock alimentati da nuovi flussi, in aumento esplosivo nel mese.

Per le operazioni di taglio inferiore al milione di euro i volumi sono stati pari a 800 milioni di euro, più del doppio rispetto allo stesso mese del 2015, il massimo di sempre nella serie storica mensile di Bankitalia.

Balzo analogo per i prestiti tra 1 e 5 anni di oltre un milione di euro, con volumi lievitati a 1,45 miliardi, dai 255 milioni del novembre 2015: per trovare un valore più alto occorre tornare all'aprile del 2008.

I 2,25 miliardi di nuove operazioni a medio termine realizzate sono ancora poca cosa rispetto ai volumi dei nuovi prestiti mensili (35,6 miliardi) ma rappresent­ano l'unica area in crescita decisa.

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